Perugia/ Si risparmia suolo prezioso con il Piano territoriale Provincia-Comuni
PERUGIA - Risparmiare il ''prezioso suolo umbro'' da inutili costruzioni che possono danneggiare l'economia locale e' uno degli obiettivi della collaborazione tra la Provincia di Perugia e dieci comuni sotto i 10 mila abitanti che hanno dato vita al Piano territoriale di coordinamento provinciale.
L'iniziativa - illustrata oggi nella sede dell'amministrazione provinciale - coinvolge Bevagna, Montefalco, Campello, Castel Ritaldi, Giano dell'Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Trevi, Cascia e Deruta. Prevede che per i Piani regolatori comunali si adottino linee comuni di programmazione urbanistica.
Tutto questo e' stato possibile - e' stato spiegato - grazie all'applicazione della legge regionale 13/2009 che ha introdotto la possibilita', per comuni di piccola dimensione di chiedere alla Provincia il coordinamento e la formazione del Prg parte strutturale.
Alla conferenza stampa di presentazione del Patto hanno partecipato il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, i sindaci dei 10 Comuni, l'assessore provinciale all'Urbanistica e centri storici, Carlo Antonini, i direttori dell'Area ambiente territorio e infrastrutture della Regione Umbria Luciano Tortoioli e della Provincia di Perugia, Raffaele Di Benedetto.
L'accordo prevede nuovi criteri di pianificazione che privilegiano programmi di limitazione e conservazione del suolo, il rilancio delle politiche volte al riuso delle volumetrie esistenti o dei tessuti edilizi dimessi nonche' alla loro riqualificazione.
Questo significa - e' stato spiegato ancora - recuperare i capannoni o aziende dismesse per nuovi insediamenti produttivi; una maggiore attenzione su dove realizzare impianti di energia rinnovabile senza sottrarre terreno all'agricoltura e una svolta per i centri storici per arginare lo spopolamento.
''E' una giornata storica per la Provincia e i comuni - ha deto Guasticchi - perche' per la prima volta e' possibile mettere in campo il principale ruolo delle Province e cioe' il coordinamento d'area vasta in campo urbanistico. Con questa iniziativa sara' possibile salvaguardare il suolo dei comuni e allo stesso tempo recuperare aree o strutture abbandonate per un nuovo sviluppo economico dei territori. Da oggi si apre una collaborazione tra istituzioni e si mette in comune personale, capacita' e conoscenze. Inoltre si consente ai comuni con bilanci piu' contenuti, soprattutto dopo i tagli del Governo, di non ricorrere a consulenze esterne costose''.
Molto soddisfatto anche l'assessore Antonini. ''L'accordo - ha sostenuto - non partorira' piani regolatori uguali per tutti anche perche' i territori devono mantenere le loro specificita'. Ma siamo convinti che non c'e' bisogno di allargare nuove zone industriali, quando si possono concentrare le aziende di piu' comuni limitrofi o meglio ancora si possono recuperare volumetrie di strutture in disuso. Dobbiamo stare molto attenti a ben localizzare gli impianti di energia rinnovabile; piuttosto che sfruttare prima il territorio si possono utilizzare agli ettari di tetto a disposizione nelle zone industriali''.
Il patto vuole riportare anche famiglie nei centri storici minori con nuova politica urbanistica.

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