Il risultato del referendum di Mirafiori, rispetto al quale sono risultati decisivi per la vittoria del “sì” i voti degli impiegati, rappresenta una evidente sconfitta politica per governo e Marchionne. Il 45,95% dei “no” venuto dagli operai di Mirafiori è un risultato che va riconosciuto con grande chiarezza, risultato giunto in un contesto dove gli operai sono stati di fatto ricattati da Marchionne con la “benedizione” di Berlusconi. L'accordo è stato bocciato con un atto di straordinario coraggio, di dignità, da parte degli operai interessati dalle modifiche regressive delle condizioni di lavoro soprattutto alla catena di montaggio. Ora è necessario andare avanti, ribaltare l'accordo, costruire a partire dai territori un movimento largo e unitario per la difesa dell’intero mondo del lavoro, della democrazia, dei diritti, della Costituzione. E bisogna farlo lavorando anche in Umbria senza tentennamenti alla riuscita dello sciopero generale dei metalmeccanici del 28 gennaio e unificando la lotta con il movimento degli studenti. C'è un'Italia che non si piega e che chiede rappresentanza politica.

Luciano Della Vecchia
Segreteria Regionale Prc-FdS Umbria - Responsabile Lavoro

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