Della Vecchia (Prc)/Mirafiori: “Sconfitta politica per governo e Marchionne"
Il risultato del referendum di Mirafiori, rispetto al quale sono risultati decisivi per la vittoria del “sì” i voti degli impiegati, rappresenta una evidente sconfitta politica per governo e Marchionne. Il 45,95% dei “no” venuto dagli operai di Mirafiori è un risultato che va riconosciuto con grande chiarezza, risultato giunto in un contesto dove gli operai sono stati di fatto ricattati da Marchionne con la “benedizione” di Berlusconi. L'accordo è stato bocciato con un atto di straordinario coraggio, di dignità, da parte degli operai interessati dalle modifiche regressive delle condizioni di lavoro soprattutto alla catena di montaggio. Ora è necessario andare avanti, ribaltare l'accordo, costruire a partire dai territori un movimento largo e unitario per la difesa dell’intero mondo del lavoro, della democrazia, dei diritti, della Costituzione. E bisogna farlo lavorando anche in Umbria senza tentennamenti alla riuscita dello sciopero generale dei metalmeccanici del 28 gennaio e unificando la lotta con il movimento degli studenti. C'è un'Italia che non si piega e che chiede rappresentanza politica.
Luciano Della Vecchia
Segreteria Regionale Prc-FdS Umbria - Responsabile Lavoro

Saturday
15/01/11
17:50
Il risultato rappresenta un sonora sconfitta anche per il pd, e per quella CGIL reticente che ha avanzato la scandalosa proposta (del tutto irricevibile) di una firma tecnica.
Rappresenta,e tocca dirlo fuori dai denti,una sconfitta anche per quei sindacati padronali,come UIL CISL.
Con costoro, ed è di tutta evidenza, non è più possibile alcuna unità,queste sigle vogliono essere un sindacato "istituzionale" che offre servizi e assistenza,ma nessun conflitto.
Ci sono divergenze di principio che impongono di essere realisti e di abbandonare anche quei rapporti formali che ci sono tra le tre confederazioni principali.
La drammaticità del momento e del periodo che ha precorso il referendum dei giorni scorsi ci dice che lo stesso pd non ha più alcun interese a rappresentare gli interessi della classe operaia, ecco perchè credo che si debba arrivare all'unità della sinistra abbandonando ogni forma di relazione col pd, perchè una csa è certa,la sinistra è il primo avversario del pd.
Ecco cosa,oltre lo sciopero del 28, potrebbe metterci sulla strada di una battaglia che offra ai lavoratori quella sponda che ora non hanno più
Sunday
16/01/11
03:17
Mi spiace compagno Luciano, non mi pare che le cose non stanno come dici.
Per prima cosa i voti degli impiegati non sono stati decisivi come sarebbe stato auspicabile in quanto, anche se di poco, la maggioranza dei soli operai si era espressa per il si. Poi che importanza ha. O forse pensi che i voti degli impiegati della FIAT valgano meno?
Vero invece che come posta la domanda, gli operai erano sotto un evidente ricatto.
Lecito battersi come dici per ribaltare l'accordo in difesa dell’intero mondo del lavoro, ma che centra la democrazia, i diritti, e la Costituzione? forse che qualcuno ha impedito agli operai della FIAT e ai sindacati che li rappresentano, di esprimersi liberamente? forse che le elezioni alla FIAT non sono state regolari? Ti sarei grato se mi spiegassi dove si sarebbe violata la costituzione.
Purtroppo la globalizzazione consente alle imprese multinazionali di operare un ricatto in più: "o fai come dico o me ne vado". La questione della dignità del lavoro e delle regole sulla umanità del lavoro si sono spostate ad un livello più basso a dimostrare quanto le nostre conquiste erano avanzate (forse anche troppo visto che il sindacato in passato ha difeso anche gli assenteisti di professione).
Bisogna ora fare i conti con le condizioni di lavoro negli altri paesi del pianeta e non arroccarsi sulle conquiste che purtroppo mettono in crisi la nostra competitività e quindi purtroppo anche il nostro posto di lavoro.
Forse, piuttosto che arroccarsi sulle vittorie raggiunte in passato, bisognerebbe affrontare con spirito diverso il problema del lavoro ponendolo in un contesto internazionale con cui bisogna fare i conti e rassegnarci a rinunciare a qualche vantaggio o promuovere un’ impossibile salita verso l'alto delle condizioni di lavoro del resto del pianeta.
Forse sarebbe auspicabile ridiscutere gli stessi criteri che determinano la retribuzione istituzionalizzado anche forme di retribuzione alternative, magari quella che ad uno stipendio fisso di base si possa aggiungere una quota variabile rapportata al tempo che si sceglie di lavorare e agli utili conseguiti o altre ancora che consentano di legare le sorti della azienda con quelle dei dipendneti che ci lavorano.
Visto che ci siamo, qualcuno gentilmente può tradurre il commento precedente in un linguaggio comprensibile anche da uno come me? Grazie.
Monday
17/01/11
19:08
I risultati vanno visti nel contesto nel quale sono maturati: non era un referendum normale, gli operai non hanno avuto davanti due opzioni, ma solo, quella posta dal più forte, si poteva votare solo SI, ecco perché stiamo parlando di un referendum che non aveva e non ha alcun significato, in questo referendum si votava l’adesione ad un contratto unilaterale che , senza negoziazione, poneva ai sindacati e ai lavoratori un prendere o lasciare.
E’ per questo che credo sia di grande valore il risultato,ancorché viziato dalla partecipazione al voto degli im-PIEGATI, CHE IN 401 HANNO VOTATO SI, perché parlo di vizio? Non perché gli impiegati valgono meno, ma perché su di loro non si svilupperanno gli effetti deleteri dell’accordo.
E’ vero anche senza gli impiegati i voti sarebbero stati in favore del SI, 9 operai di differenza, c’è la vittoria ,ma non la vittoria che pretendevano anzi se qualcuno ha vinto quella è la FIOM che ha ottenuto 2.325 (45,95%),un risultato che supera e di che tinta la rappresentanza che la FIOM aveva ( 600 iscritti e 900 voti alle elezioni delle RSA).
Chiedi se qualcuno ha impedito agli operai della Fiat e ai loro sindacati di esprimersi liberamente?
C’era il ricatto, e penso che si possa dire che, HANNO IMPEDITO AI LAVORATORI DI ESPRIMERSI LIBERAMENTE.
Chi? Lo ha fatto Marchionne, lo hanno fatto CISL, UIL il Governo, il pdl e il Pd, ciascuno di costoro ha avvalorato la liceità del Referendum e lo stesso pd, chiedendo di accettare i risultati ha implicitamente ammesso che il referendum era lecito.
Non è così, a mio parere, per le ragioni che dicevo, ed infatti la FIOM che ha detto sin dall’inizio che non avrebbe convalidato il risultato,qualunque risultato, ha chiesto ai lavoratori di votare per evitare che si potessero creare liste di proscrizione.
Detto Ciò, l’anticostituzionalità non sta nel referendum in sé, ma nell’oggetto del referendum cioè in quel che prevede l’accordo il cui testo puoi trovare nel sito della FIOM.
Per sommi capi è prevista :
La costituzione di una nuova società che cancellerà il Contratto nazionale dei metalmeccanici a questo scopo Marchionne s’è cancellato dalla Confindustria;
tagliano le pause, intensificano i cicli del lavoro, possono inserire turni da 10 ore, tagliare il pagamento delle prime giornate di malattia, nei fatti non c’è alcun aumento che potrebbe esserci solo con straordinari o l’introduzione del turno di notte e il sabato, non è previsto nessun premio di risultato, peraltro già negato a Luglio, non ci saranno più le RSU,ma le RSA nominaste dai soli sindacati firmatari, possibilità di sanzioni per chi non rispetta le clausole, limitazione del diritto di sciopero.
Ci sono palesi violazioni della costituzione, basta vedere la clausola sulla rappresentanza e il divieto allo sciopero diritti garantiti dalla Costituzione, ma la stessa clausola secondo cui non si pagano i primi due giorni di malattia questo potrebbe costringere al lavoro ,ma nuocere gravemente alla salute, si viola il diritto alla salute,previsto dalla Costituzione ed indisponibile.
Vedi tu!
Io non sono Della Vecchia, questa risposta non interpreta in maniera assoluta il suo pensiero,ma solo il mio (Giorgio Sgarzi),io penso che non sia accettabile alcun contratto al ribasso,ne si può accettare che l’autoritarismo padronale,attraverso la FIAT, sfondi in tutto il mondo del lavoro e non c’è globalizzazione che tenga, i diritti vanno garantiti oppure vanno presi.
Per quanto riguarda il commento precedente ( è mio, non ho firmto perchè nella vecchia configurazione il nome compariva in automatico)mi pare chiaro: c'è tutta la sfiducia che ho verso i sindacati gialli ( veri nemici del lavoratore) e del Pd il cui atteggiamento e la cui incapacità sono sotto gli occhi di tutti.