Riforma endoregionale/ Il sì della Cisl in un’assemblea a Deruta
DERUTA - Riforma delle Comunità montane e associazionismo dei comuni in primo piano. La Cisl Umbria, assieme alla categorie degli agroalimentraristi (Fai Cisl) e della funzione pubblica (Fp Cisl), si è riunita questa mattina a Deruta in un’assemblea particolarmente partecipata con i propri quadri delegati sindacali, Sas e Rsu del settore interessato per approfondire il disegno di legge preadottato dalla Regione.
Interesse espresso dal segretario regionale Cisl Claudio Ricciarelli e dai segretari generali regionali Fai Cisl Dario Bruschi e Fp Cisl Ubaldo Pascolini per il percorso avviato in Regione: condivisione per la volontà dimostrata di intraprendere un percorso di semplificazione del sistema istituzionale e amministrativo esistente più volte suggerito dalla Cisl (si cancelleranno 11 enti tra Ati, Comunità Montane, Arusia per creare un’unica Agenzia regionale con competenze operativo-tecniche).
“Siamo fiduciosi –hanno fatto sapere i segretari- che il percorso sia supportato dal coraggio dei soggetti coinvolti in vista di una riqualificazione della spesa pubblica, riducendo costi impropri e improduttivi. In questo modo, anche in un momento di crisi economica sarà possibile continuare a mantenere i servizi sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo ed evitare un aumento della pressione fiscale”.
Altro elemento che convince la Cisl è il fatto che con questa riforma si restituiranno ruoli e funzioni ai livelli elettivi a partire dai Comuni sottoforma di “Unioni” e si valorizzeranno le funzioni pubbliche di gestione delle politiche del territorio e della montagna attraverso l’Agenzia. Condivisione espressa dall’assemblea riguardo alla garanzia concernente l’occupazione e la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, degli stagionali, legge 61 dei territori terremotati e riconoscimento delle professionalità acquisite.
Sui tempi di realizzazione, la Cisl –che ha espresso la volontà di essere protagonista dei cambiamenti- crede possibile la firma dell’accordo sindacale entro la fine del mese di febbraio per procedere successivamente all’approvazione della legge in Consiglio e allo snodarsi di tutte le fasi applicative entro la fine dell’anno. Prima, però, alcuni elementi dovranno essere migliorati come il sostegno e la condivisione del complessivo processo di riforma da parte di tutto il sistema delle autonomie locali, il coinvolgimento attivo delle due province, il rendere davvero effettivo, uniforme ed esclusivo su tutto il territorio e per tutti i comuni l’esercizio delle funzioni associate attraverso l’ “Unione” per facilitare il sistema di affidamento in convenzione di parte delle competenze precedentemente svolte dalle Comunità Montane.
Inoltre, nel corso dell’incontro si è trattato della necessità del trasferimento certo e stabile di risorse da parte della Regione alle future “Unione dei Comuni”, del coinvolgimento attivo dei Comuni di Perugia e di Terni, di premiare e incentivare l’associazionismo dei piccolissimi comuni, di costruire un progetto di impresa solido per l’attività florovivaistica, di definire un modello di governance efficiente, efficace e qualificato per l’Agenzia forestale regionale, di valorizzare le competenze, professionalità ed esperienze acquisite del personale e di facilitare un processo di riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica.

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