TORINO - Comunque vada a finire, ormai è chiaro, non ci sarà il pronisticato plebiscito per il Sì: il ricatto di Marchionne è stato respinto dagli operai che non si sono fatti intimorire. Deluse le aspettative dei sindacati "collaborazionisti". Serviti Berlusconi e quanti assieme a lui si sono accodati all'amministratore delegato, larga parte del Pd compreso, che dimostra ancora una volta la sua distanza dagli umori del popolo di sinistra. Hanno trionfato le ragioni della Fiom e dei Cobas.

Nei giorni scorsi c'era stato anche chi aveva persino pronosticato una vittoria dei Sì bulgara, con percentuali superiori addirittura all'80%, mantre invece il referendum potrebbe essere deciso dal voto degli impiegati.

Infatti, secondo le previsioni formulate da alcuni operai, i no vincerebbero in tutti i seggi del montaggio (9, 8, 7 e 6), mentre alla verniciatura (seggi 3 e 4) sarebbero in maggioranza i sì e alla lastratura (seggi 1 e 2) i voti sarebbero più o meno equivalenti. A questo punto potrebbe risultare determinante il voto del seggio 5 e dei 441 impiegati che le fonti di fabbrica ritengono essere in grandissima maggioranza a favore del sì.

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