Il Pd umbro vuole cambiare le maggioranze sul territorio
La fase politica che stiamo attraversando è particolarmente delicata per il nostro paese e per la nostra regione; una fase che precede un confronto elettorale in molte realtà dell’Umbria. Il Pd e tutto il centrosinistra sono chiamati a lavorare con saggezza e responsabilità, per offrire ai cittadini programmi, coalizioni, candidati in grado di saper aggregare consenso per qualità dei contenuti e affidabilità politica. Il centrosinistra, uscito vincente dalla sfida elettorale regionale dello corso anno e che vanta responsabilità di governo in molte città umbre rappresenta il riferimento per uno sforzo di innovazione programmatica, anche più obbligato dalle conseguenze economiche e sociali della crisi economica e finanziaria globale e delle priorità segnate in questi mesi nell’agenda politica regionale e locale.
Ed è partendo da queste considerazioni e dal fatto che nella prossima primavera circa 100mila umbri andranno al voto in città che hanno situazioni politiche diverse e complesse, che stanno mutando socialmente, convinti dell’esigenza di un governo delle trasformazioni coerente con la storia positiva della nostra regione, la Segreteria Regionale ha definito alcune linee di indirizzo per le prossime elezioni comunali. Per questo si invitano tutte le realtà territoriali ad impegnarsi per:
1) Elaborare programmi elettorali e di governo che non solo fotografino con rigore la realtà economica e sociale che l’Umbria sta attraversando, ma che siano in grado di rispondere con efficacia alle istanze che le comunità locali e produttive esprimono quotidianamente. Proponiamo, dunque, un nuovo modello di sviluppo economico, che sostenga l’occupazione, le imprese e sia attento a nuovi settori produttivi che rappresentano il futuro della nostra regione e delle nostre comunità. Un grande piano per lo sviluppo dell’economia verde nelle realtà territoriali, misure di sostegno dello stato sociale per rispondere alle difficoltà che gli enti locali stanno affrontando per i tagli ai trasferimenti decisi dal governo; progetti che siano in grado di estendere il diritto allo studio e il diritto alla salute e soprattutto che investano nell’economia della conoscenza. Un programma da partecipare e condividere con le comunità locali per mettere al centro istituzioni rinnovate per un nuovo sviluppo delle varie comunità.
2) Determinare le condizioni per una larga convergenza politica, che parta dall’esperienza delle alleanze regionali ma anche in grado di allargare i propri confini, insistendo nello sforzo per superare in alcuni Comuni datate divisioni e attuali divergenze tra forze politiche che in Regione, nelle Province e in tanti Comuni dell’Umbria si caratterizzano come forze di governo.
3) Individuare candidature a sindaco che ricadano su persone autorevoli, competenti, popolari, fuori da ogni logica autoreferenziale.
Il Pd dell’Umbria cosciente del delicato momento storico e delle responsabilità che gli competono, intende concentrare i propri sforzi al consolidamento di un migliore modello di sviluppo locale, all’aumento dei livelli di qualità della vita nelle città e alla diffusione di benessere e giustizia sociale nelle grandi e nelle piccole comunità locali, con le armi della serietà, dell’affidabilità, della qualità del progetto di governo, unite alla serena e appassionante dedizione alla politica come strumento per aprire le vie del futuro. Ed è con questi strumenti che il Pd si propone insieme al centrosinistra di vincere i prossimi confronti elettorali.
La Segreteria Regionale
del Pd Umbria

Sunday
16/01/11
21:55
Si può anche non essere d'accordo su quanto dice l'anonimo autore del commento precedente. Ma almeno leggo un punto di vista articolato che mi é utile per allargare i miei orizzonti.
Per questo, in un mondo che si spende raramente in elogi o in confronti costruttivi, ma più spesso solo in critche e insulti, mi sento in dovere di ringraziarlo.
Giampaolo Ceci
Saturday
15/01/11
22:29
Ci sono delle verità in quanto detto dall’articolo; è una fase delicata per il paese e ancor più per l’Umbria, ma non è delicata perché siamo alle soglie di una competizione elettorale, lo è per altri motivi: la caduta dell’occupazione, l’aumento del lavoro nero, l’aumento della cattiva occupazione,dell’evasione fiscale, i bassi salari, gli infortuni sul lavoro, insomma un quadro desolante di cui sono responsabili le condizioni di crisi internazionale, ma anche gli amministratori locali che pensano più alla definizione degli assetti , alla distribuzioni di poteri e privilegi piuttosto che stare accanto ai cittadini e ai loro bisogni.
Se c’è una cosa che non appare, a livello nazionale e locale, è il senso di responsabilità.
Abbiamo quotidianamente notizia di risse interne, sgambetti e incapacità di sintesi e proposta, questo vale per l’Umbria che si prepara al voto, ma anche il livello nazionale, basta vedere la penosa posizione che avete assunto per la questione FIAT, apertamente contro la FIOM, equidistanti o silenti.
Non avete una linea ma ne avete tante, sia sulla condizione del lavoro, come per le alleanze dove tutti dicono tutto e senza alcun costrutto,purtroppo sempre attenti all’eliminazione della sinistra.
Nel livello locale non si vede il progetto di città che proponete, non si vede la volontà di aprire alla gente, offrendo la possibilità di scegliere il candidato a sindaco, eventualmente i componenti della giunta e magari i membri del consiglio comunale: i cittadini vogliono scegliere e non desiderano essere oggetto passivo di un’offerta delle segreterie sulla base dei vostri equilibri interni o delle vostre ambizioni,gli uni e gli altri non interessano a nessuno.
E’ di questi giorni, mentre si stavano rimuovendo dalla memoria le scene del 2010, la notizia che tornano in pista i padroni del partito: la Lorenzetti e Bocci.
La battaglia del 2010,dove la Marini rappresentava gli interessi della Lorenzetti, fu dura e senza esclusione di colpi (alcuni di questi colpi potrebbero essere stati bassi e sono allo stato oggetto di indagine giudiziaria).
Non erano e non sono contrapposizioni politiche, sono miserabili lotte per salvaguardare le proprie carriere che si protraggono da decenni senza alcuna interruzione ( Lorenzetti, Bocci, Locchi ecc), difendete la vostra carriera,la visibilità e i vantaggi che ne conseguono, naturalmente vale anche per la restante truppa del centro sinistra ) .
Siete un altro mondo,un mondo nel quale vi legittimate l’un l’altro, siete in pista per la vostra carriera personale e assolutamente indifferenti alle condizioni della gente, siete una delle facce del Berlusconismo e della personalizzazione della politica ecco perché non volete le primarie: esse potrebbero rompere il processo feudale in politica.
Fate giochi inutili, spesso perversi e sempre incomprensibili,molti degli amministratori rispondono a logiche estranee alla gente ma interne al partito ( rappresentare la zona, la corrente e l’interesse di una categoria).
Ecco perché ,molto probabilmente , i candidati alle prossime elezioni non saranno i migliori ma i più utili.
L’articolo afferma: “ Il centrosinistra, uscito vincente dalla sfida elettorale regionale dello corso anno”, ma ha vinto? Secondo la stima dei flussi elettorali dell’AUR, la vittoria mi sembrerebbe più che dubbia, pur avendo confermato la supremazia sul centro destra e il mantenimenti della guida della regione.
Nel 2010, si conferma la flessione sia del pd che della coalizione che nel 2005 aveva 319109 voti, mentre alle regionali del 2010 i voti calano a 257. 458, se gli Uniti nell’Ulivo nel 2005 erano 208308 (pari al 45,4) nel 2010 il Pd ottiene 149.219 ( pari al 36,16), contestualmente cambia anche il peso dei partiti di coalizione che cedono molti voti all’astensione, quasi il 35 % dei voti del 2009.
Quello sforzo che dite di voler mettere in campo,per ora,non si vede anzi c’è persino il rischio di una sinistra (naturalmente sono disinteressato alla destra) che si ripieghi in se stessa dentro le proprie paranoie,incapace di comunicare.
I tre punti che proponete sono scontati, quale modello? Quello delle cooperative? Quello delle tre CCC? Quale occupazione proponete ? L’economia verde, quale ? Quella di Bettona?
Nella gran parte dell’Umbria e dei suoi comuni il Pd governa da decine d’anni, ciò che promette avrebbe dovuto già averlo fatto.
Le convergenze ,di cui al punto due,mi sembrano impossibili se si pensa all’ottica di società e di lavoro che ha il pd schieratosi apertamente per la soluzione Marchionne ,che peraltro loro hanno di già anticipato nella gestione delle società cooperative.
Le candidature dovreste sceglierle attraverso le primarie,non lo farete perché preferite le stanze delle sezioni e il bilancino ecco perché,anche se non perderete i Comuni perderete quella identità che dite di cercare e con voi i così detti partiti della sinistra antagonista