Europoligrafico/ Moriconi (Cgil): "Si al confronto, no ai ricatti"
di Antonio Torrelli - I lavoratori non possono trovarsi di fronte al fatto compiuto. Ma nel loro rispetto deve essere mantenuto il confronto aperto tra sindacati e dipendenti. E poi vedere se uno va da una parte e l’altro dall’altra.
Questa la posizione della Cgil, che oggi ha sostenuto lo sciopero di otto ore dell’Europoligrafico accanto alle Rsu, Cisl e Uil.
“E’ stata avviata una procedura scorretta che ha messo i lavoratori di fronte al fatto compiuto -spiega il segretario della Camera del Lavoro di Perugia, Mauro Moriconi- ulteriormente aggravata dalla mancata convocazione di un incontro preventivo tra azienda e parti sociali”.
Da qui il blocco di otto ore effettuato nel turno di oggi, che sa più di “vigilia di fuoco” in vista del confronto di domani con la direzione aziendale. Una dura risposta che scopre tutte le carte in tavola rispetto alla posizione del sindacato.
“Oggi abbiamo voluto rispondere con nettezza all’arroganza di chi ha deciso di chiudere un importante reparto dell’Europoligrafico -prosegue Morioni-, che dal nostro punto di vista deve funzionare nella sua totalità non solo per la tutela dei posti di lavoro, ma anche perché crediamo che questo sia un settore determinante per superare la crisi nel nostro territorio”.
Dunque il problema non è solo di metodo, ma anche di sostanza, perché la Cgil il confronto lo vuole. E come. Soprattutto per arginare il pericolo chiusura ed evitare che 39 persone rimangano senza lavoro.
“La crisi -conclude Moriconi- non la possono pagare solo i lavoratori. E’ giunta l’ora che le aziende si assumano le loro responsabilità e, come nel caso dell’Europoligrafico, sarebbe opportuno che sgombrino il tavolo da ogni imposizione e ricatto per il bene di tutti quanti”.

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