Scontro PD-Fiom. Bersani: si rispetti esito del referendum
La Fiom aveva chiesto al Pd di schierarsi chiaramente per il no all'accordo. Bersani, dopo aver incontrato i segretari generali di Fiom, Fim e Uilm, ha detto che il Pd ha "ribadito la sua posizione netta e chiara: si deve rispettare l'esito del referendum e si deve mettere mano urgentemente a regole di rappresentanza che garantiscano sia l'esigibilità degli accordi che i diritti individuali e i diritti sindacali di chi dissente". D'Alema sulla stessa lunghezza d'onda: "Il Pd non partecipa al referendum dei lavoratori che giudicheranno l'accordo. Noi siamo favorevoli al programma di investimenti della Fiat ma crediamo che ci debba essere anche un patto sociale per lo sviluppo del Paese". Non poteva mancare il grande Veltroni, per il quale la soluzione "utile" alla vertenza Fiat-sindacati "è quella che verrà dal referendum dei lavoratori e, come io spero, dalla responsabilità della Fiat di non portare a compimento lo strappo che vuole realizzare e che è inaccettabile, cioè la richiesta che la Fiom non partecipi più alla gestione del contratto". E anche Damiano, capogruppo Pd in commissione lavoro: "Il Pd rispetta il voto dei lavoratori al referendum su Fiat Mirafiori ma non è indifferente al suo risultato per le conseguenze che ne possono derivare. Se il sì dovesse prevalere sarebbe opportuna una firma all'accordo, tecnica o critica che sia, anche da parte della Fiom. Questo consentirebbe di mantenere tutti i sindacati nel gioco della contrattazione e della rappresentanza e di preparare una iniziativa politica e sociale che riaffermi il pieno diritto alla presenza di tutti i sindacati, firmatari e non di accordi, nei luoghi di lavoro». Infine Fassina, responsabile nazionale lavoro del Pd, "pieno riconoscimento del risultato del referendum". Insomma, il gioco delle tre carte. Peccato che si giochi con le vite delle persone.
Queste le risposte che ha ricevuto Landini, che non polemizza ma torna ad attaccare l'ad Fiat per l'ultimatum lanciato oggi. "Il dottor Marchionne ha fatto un'ottima campagna elettorale alla Borsa... non si fanno le assemblee dei lavoratori, però Marchionnne dice che se votano no gli chiude la fabbrica. Mi sembra - continua Landini - una campagna elettorale significativa che dà il segno di una democrazia vera. Le persone liberamente possono decidere se impiccarsi e a quale albero...". Da controlacrisi.org

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