ROMA - "Nessuna spaccatura" tra Fiom e Cgil ma il confronto "continuera'" sulle iniziative da intraprendere in futuro. Lo ha assicurato il leader della Fiom, Maurizio Landini, al termine della riunione delle segreterie delle due organizzazioni in vista del referendum del 13 e 14 gennaio sull'accordo sullo stabilimento Fiat di Mirafiori durata circa sei ore.

"Si e' confermato", ha proseguito Landini, "che Fiom e Cgil considerano totalmente inaccettabili gli accordi di Pomigliano e di Mirafiori e, per quel che ci riguarda, e' necessario un tavolo per discutere del piano industriale Fiat". Fiom e Cgil, ha sottolineato il leader delle tute blu, "sono impegnate perche comunque vada il referendum lavoratori e lavoratrici non siano soli e ci sia il sostegno esplicito dei sindacati".

L'accordo di Mirafiori, ha osservato Landini, "per noi non e' firmabile, il referendum rimane illegittimo e quindi non e' stato oggetto di discussione".

Per il leader della Fiom non c'e' "nessuna spaccatura" con la Cgil ma, ha rilevato, "c'e' stata una discussione e rimangono le valutazioni su quello che e' necessario fare in futuro. Noi su questo continueremo a discutere, con La Cgil continuera' la discussione". Continuiamo a non conoscere con esattezza gli investimenti e la certezza della permanenza in Italia".

Secondo il numero uno della Cgil, "continua a esserci grande responsabilita' del Governo che ha immaginato per se' un ruolo di tifoso e non di soggetto che deve sostenere lo sviluppo industriale. L'accordo di Mirafiori", ha osservato, "non toglie nessun dubbio riguardo alla questione industriale ed e' un accordo che, insieme alla Fiom, continuiamo a giudicare negativo e a cui i lavoratori dovrebbero votare no perche' mette in discussione due principi": la liberta' del lavoratore di fare sciopero e di organizzarsi sindacalmente.
 

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