Fiat/ Ferrero (Prc): ricatto inaccettabile in un Paese democratico
ROMA - ''Quello della Fiat nei confronti degli operai di Mirafiori si configura come un ricatto di tipo mafioso: o accetti di rinunciare ai diritti tutelati dal contratto nazionale, dalle leggi e dalla Costituzione, oppure chiudo lo stabilimento''. Lo afferma in una dichiarazione Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista-federazione della Sinistra. ''Si tratta - aggiunge l'ex ministro - di un modo di agire inaccettabile in uno stato democratico in cui le regole non sono soggette ad essere modificate dalla forza bruta perche' le regole servono esattamente a contenere l'arbitrio e i ricatti del piu' forte nei confronti dei piu' deboli. La Fiat quindi pone in essere un ricatto di tipo mafioso nei confronti degli operai e nello stesso tempo conduce una azione eversiva nei confronti della Costituzione italiana. Quella Costituzione - conclude Ferrero - conquistata anche dagli operai Fiat che hanno scioperato rischiando la vita sotto l'occupazione nazista mentre la dirigenza Fiat collaborava con il regime''.

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