Ventisei progetti di sostegno e cooperazione allo sviluppo in Paesi del terzo mondo e aree arretrate, predisposti da enti locali e associazioni umbre no propfit e del volontariato, sono stati finanziati dalla Giunta regionale dell'Umbria, per un totale di 327 mila 822 euro. I progetti - e' detto in un comunicato di Palazzo Donini - erano stati presentati al bando pubblicato dalla Regione nel marzo scorso e sono risultati ammessi, disposti in graduatoria, dopo una valutazione che ne ha stabilito la corrispondenza con gli indirizzi stabiliti dalla legge regionale 26/99 e con le modalita' disposte da una piu' recente delibera della Giunta regionale (la 1927 del dicembre 2009) che individuava le aree geografiche e i campi di interventi ritenuti prioritari. I progetti, che vedono protagonisti le due Province, un numero molto consistente di Comuni e di associazioni, sono rivolti prevalentemente verso le aree di maggior bisogno e i paesi dell'Africa e dell'America Latina (ma anche in Palestina e nei Balcani) con interventi dedicati, in modo particolare, alla cura e all'educazione dei bambini e dei giovani e, inoltre, al sostegno dello sviluppo produttivo in campo agricolo e dell'artigianato, alla realizzazione di basilari opere e infrastrutture civili e culturali. ''L'azione di oltre un decennio dall'approvazione della legge regionale del '99 in materia di cooperazione internazionale e sostegno allo sviluppo - ha detto la presidente della Regione Catiuscia Marini - e' stata caratterizzata da grandi successi per le significative azioni e gli importanti progetti che l'Umbria, spesso insieme e di concerto con altre Regioni italiane, ha svolto in molte tra le aree piu' deboli e arretrate del mondo. Su questa strada intendiamo proseguire, nonostante le crescenti ristrettezze finanziarie, consapevoli come siamo che aiutare i paesi e i popoli poveri a conquistarsi in loco il 'loro fuuturo', non costituisce soltanto un'opera di giustizia sociale, ma e' il modo migliore per combattere i fenomeni di immigrazione clandestina in Europa e in Italia''.

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