PERUGIA - ''Un pubblico concorso attraverso cui i precari della Provincia, avvalendosi del bagaglio di esperienze e competenze acquisite durante la loro esperienza professionale, potranno trovare una opportunita' di stabilizzazione della propria posizione lavorativa'': questo il percorso che seguira' l'ente nei confronti dei 56 dipendenti che reclamano la stabilizzazione, secondo quanto sottolineato dal vicepresidente, Aviano Rossi, nell'incontro di stamani con una delegazione di oltre 20 precari, ricevuta insieme ad alcuni sindacalisti.

La procedura concorsuale - spiega un comunicato della Provincia - non piace ai precari dell'ente, favorevoli invece alla stabilizzazione per legge: rispetto a questo, Rossi ha ribadito ''due impegni assunti da tempo dall'ente: la non esternalizzazione dei servizi a favore dei disoccupati e di coloro che usufruiscono di ammortizzatori sociali come possibile intermediazione efficace e paritetica a tutela di tutte le parti coinvolte, e la salvaguardia di 56 posti di lavoro''.

''Comprensivi della situazione di disagio che vivono i precari, non solo quelli della Provincia - ha continuato Rossi - siamo spiacenti che queste persone siano state e vengano ancora oggi strumentalizzate ed illuse, dopo oltre un anno di proficui incontri con le parti sociali e sempre alla presenza di una delegazione degli stessi, sulla possibilita' di praticare scorciatoie tortuose e molto pericolose. Saremo rispettosi di qualsiasi iniziativa che i precari vorranno intraprendere e disponibili ad accogliere proposte migliorative della procedura concorsuale in riferimento al lavoro prestato, ma non resta che una strada da percorrere, cioe' un pubblico concorso con regole uguali per tutti''. Sull'argomento, l'assessore Giuliano Granocchia interviene facendo rilevare che, ''a differenza delle tante Province italiane che non rinnovano i contratti di lavoro, quella di Perugia ha responsabilmente scelto di mantenere gli attuali livelli occupazionali. Una posizione di cui e' opportuno che le organizzazioni sindacali ne tengano conto''.
 

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