TORINO - Ucciso con un colpo di pistola al petto e non morto per cause naturali, come era stato ipotizzato nella prima fase delle indagini: e' giallo nel Cuneese sulla morte di Angelo Lolli, di 59 anni, di Caramagna (Cuneo), ex operaio e - riferisce oggi La Stampa - ex sindacalista della Fiom.

Il suo cadavere e' stato trovato lunedi' sera dai Carabinieri di Bra (Cuneo) in uno specchio d'acqua nelle campagne di Verduno (Cuneo). L'allarme era stata dato dalla moglie: come tutte le mattine l'uomo era uscito, insieme al suo cane, a cercare tartufi, ma non era piu' rientrato.

I Carabinieri hanno trovato prima il cane, sulla riva dello specchio d'acqua, e poco piu' a valle il cadavere. Si era pensato a un malore, a un incidente o al suicidio ma l'autopsia, disposta dal pm di Alba (Cuneo), Laura Diodato, e conclusa ieri sera, ha scoperto il minuscolo foro sul petto causato da un proiettile di piccolo calibro.

Gli investigatori, coordinati dal capitano dei Carabinieri Pasquale Iovinella, stanno ora ricostruendo le ultime ore di vita di Lolli, che, arrivato nel 1971 in Piemonte dall'Umbria, dopo aver lavorato all'Alstom di Savigliano (Cuneo) e nella societa' di manutenzione Comau, era in pensione da alcuni anni e si dedicava con assiduita' alla ricerca di tartufi.

Al momento l'unica ipotesi che gli investigatori sono orientati a escludere e' quella dell'omicidio a scopo di rapina: Lolli non aveva con se' ne' denaro, ne' oggetti di valore.
 

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