PERUGIA - Va confermata la condanna a 16 anni di reclusione inflitta a Rudy Hermann Guede per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nella notte tra il primo e il due novembre del 2007. E' quanto ha sollecitato il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Gialanella nella sua requisitoria davanti ai giudici della prima sezione penale della suprema corte.

Per il pg, dunque, va rigettato il ricorso presentato dal giovane ivoriano contro la sentenza emessa il 22 dicembre dello scorso anno dalla Corte d'Assise d'Appello perugina: in quell'occasione, i giudici di secondo grado ridussero da trenta (pena inflitta a Guede dal gup di Perugia in primo grado con rito abbreviato) a sedici anni la condanna per il giovane riconoscendogli le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti contestate.

Nella sua requisitoria, il pg, che ha piu' volte ricordato la giurisprudenza della Cassazione sancita con la sentenza emessa a carica della mamma di Cogne Annamaria Franzoni in materia di processo indiziario, ha voluto sottolineare come gli indizi siano sussistenti e "del tutto modeste le ipotesi alternative" prospettate dalla difesa, la quale, tra l'altro, "indica come realistica la piu' astratta delle ipotesi, quella di un assassino piantato li' dal nulla".

Gialanella, dunque, ha ritenuto "corretta da un punto di vista logico e anche giuridico" la sentenza d'appello impugnata.

Per l'omicidio di Meredith e' attualmente in corso - la prossima udienza e' fissata per sabato 18 - il processo d'appello a carico degli altri due coimputati, Amanda Knox e Raffaele Sollecito giudicati con rito ordinario: in primo grado la giovane americana e' stata condannata a 26 anni di reclusione, mentre 25 anni sono stati inflitti a Sollecito.

Guede sta attendendo la sentenza dei Supremi giudici, che dovrebbe arrivare in serata, nel carcere di Viterbo dove e' detenuto.

 

Va rigettato il ricorso presentato dal giovane ivoriano contro la sentenza emessa il 22 dicembre dello scorso anno dalla Corte d'Assise d'Appello perugina: in quell'occasione, i giudici di secondo grado ridussero da trenta a sedici anni la condanna per il giovane riconoscendogli le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti contestate.
 

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