Perugia - “Sulla mia intervista uscita su un giornale locale di ieri -afferma Ciccone-, ho fatto riferimento a qualche sindacato e non a tutti. Se la Cgil sostiene la mia stessa tesi, cioè quella di dare soldi a chi ne prende di meno, non capisco il motivo di questa polemica”.

La questione gira intorno alle mini promozioni e al “passo indietro” fatto dalla Cisl, che invece ha chiesto l’applicazione integrale del contratto nazionale. E mentre Cgil, Uil e Csa hanno condiviso la linea dell’assessore al personale, la Cisl si è tirata indietro facendo saltare l’accordo.

Da qui il commento di Ciccone e del suo “chi vuol capire capisca. Insisto -prosegue l’assessore- che bisogna dare più soldi a chi prende meno, nei prossimi anni il contratto di pubblico impiego sarà bloccato e pertanto è necessario intervenire con l’applicazione di principi di logica equità in favore di chi prende mille euro al mese”.

“Non vorrei che la risposta della Cgil prenda fischi per fiaschi, penso invece che la Camera del Lavoro debba intervenire per modificare l’accordo”.
 

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