RIETI - Si riunivano in diversi covi in provincia di Roma, nell'area dei Castelli romani tra Castel Gandolfo-Cecchina e Pavona, dove organizzavano furti in abitazioni ed esercizi commerciali in Lazio ed Umbria. Ma poco prima dell'alba di oggi i carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Rieti sono riusciti a disarticolare l'intera banda composta da 9 pregiudicati stranieri, di cui 8 romeni ed uno albanese, quasi tutti provenienti da Verbania, in Piemonte.

I 9 uomini sono stati catturati e sottoposti a fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Rieti, con provvedimento firmato dal Procuratore di Rieti Saieva e dal Sostituto Procuratore Francia, nel quale si ipotizza il reato di associazione a delinquere e un numero impressionante di furti aggravati e continuati. Un'indagine che, come spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa convocata presso il comando provinciale dei carabinieri, si ' rivelata difficile e complessa in quanto gli indagati avevano nomi falsi, residenze false, utenze telefoniche intestate a persone inesistenti, cambiavano domicilio e schede telefoniche in continuazione.

Una vera 'caccia ai fantasmi', che ha dato il nome all'operazione 'Ghost Raiders'. Nel corso delle catture e' stata rinvenuta parte della refurtiva (telefonini rubati, Pc, schermi Lcd, monete provenienti dalle slot machine sventrate per un valore di circa di circa 2mila euro), mentre altra refurtiva e' risultata spedita in Romania. I nove sono stati rinchiusi nelle case circondariali di Roma Rebibbia, Viterbo e Velletri.

Condividi