La mobilitazione non si ferma. La settimana di
protesta dei ricercatori di Scienze della Formazione proseguirà fino a
venerdì. E dall’assemblea di oggi arriva la conferma che oltre il 50 per
cento dei ricercatori del corso di laurea resiste e porta avanti i temi
centrali che vanno contro i contenuti del ddl Gelmini. “Il dato più
importante di oggi è la grande presenza degli studenti -dichiara il
portavoce dei ricercatori Michele Capurso- che accanto ai docenti
continuano a darci sostegno nella mobilitazione contro i tagli e il
disegno imposto dalla riforma”. Per domani è previsto invece il
consiglio di facoltà, dove non è esclusa una “proroga” di questa
settimana di protesta proclamata nella seduta dello scorso 6 ottobre. Le
lezioni, infatti, rimarranno sospese fino al 15 ottobre per
“sottolineare -ha aggiunto Capurso- il fatto che la riforma Gelmini
non affronta l’annoso problema dello stato giuridico dei
ricercatori universitari, i quali svolgono volontariamente e
gratuitamente incarichi di docenza senza adeguato riconoscimento, ma
comunque indispensabili per l’offerta didattica delle Facoltà”.
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