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PERUGIA - Settanta imprese del Marscianese, la zona colpita dal sisma dello scorso dicembre, sono a rischio chiusura. Una folta delegazione di imprenditori, commercianti, artigiani ed agricoltori, tutti provenienti dall'area terremotata, si e' incontrata con la seconda commissione del consiglio regionale dell'Umbria per esporre i problemi delle imprese, danneggiate non solo nelle strutture produttive, ma nella tenuta economica e finanziaria delle singole attivita', molte delle quali hanno gia' perduto lavoro, ordinativi ed occupazione. Al presidente della commissione Gianfranco Chiacchieroni (Pd) ed alla vice Maria Rosi (Pdl) che ''si e' personalmente adoperata per consentire alle categorie produttive di fare nella sede della Assemblea regionale il quadro della situazione ed avanzare proposte e richieste'', sono stati sollecitati provvedimenti specifici per accompagnare la ripresa, almeno fino alla cosiddetta ricostruzione pesante. In particolare e' stato chiesto l'impegno della Regione nei confronti del Governo per il varo di una moratoria fiscale della durata di 24-36 mesi e per una seconda moratoria, da concordare con le banche locali, su mutui, prestiti e leasing che consenta alle aziende di sospendere per un certo periodo il pagamento della quota interessi; ma non di quella capitale. Dall'incontro e' emersa anche l'esigenza di fiscalizzare gli oneri sociali e di sollecitare alla Regione una speciale attenzione per le aziende agricole, ''le piu' vincolate al territorio'' e per le quali, in collaborazione con gli stessi commercianti del luogo, si stanno mettendo in piedi interessanti iniziative di vendita in filiera corta, di prodotti ortofrutticoli e sopratutto di carne di animali allevati in loco. L'incontro si e' chiuso con l'impegno ribadito sia da Chiacchieroni che da Rosi di portare ai voti del Consiglio regionale una mozione sui problemi del marscianese, ''con l'augurio che possa essere votata alla unanimita', da tutti i gruppi politici''. Condividi