P.A./Oliviero risponde all’interrogazione dei consiglieri Modena e Monni: “Non assumiamo nessuno da sei anni”

Si richiamano al principio di razionalizzazione e al contenimento dei costi per l’attuazione dei criteri di efficienza dell’ente. E alla “tutela dei possibili danni derivanti dalla dispersione di risorse ed inefficienze imputabili all’assunzione di personale mediante forme di reclutamento semplificate, se non addirittura fondate sull'intuitu personae”. E’ parte del documento sottoscritto dai consiglieri Modena e Monni, con il quale i due esponenti di centro destra intendono richiamare l’attenzione dell’amministrazione su quelle 7 assunzioni destinate al funzionamento della mensa universitaria. Nel mirino dell’opposizione la “pratica di corretteza amministrativa” e “misure di rigore a difesa dell’interesse pubblico”, con un richiamo diretto anche alla revoca del concorso per 8 posti di Istruttore amministrativo contabile: “La razionalizzazione ispirata a principi di contenimento dei costi -spiegano Modena e Monni- significa, altresì, concentrazione delle funzioni istituzionali, accorpamento di strutture che svolgono attività omogenee, e eliminazione delle duplicazioni di funzione, in attuazione dei criteri generali di efficienza, efficacia ed economicità che sovrintendono all'organizzazione degli uffici pubblici”. Ma da parte dell’Adisu giunge immediata una risposta che pone l’amministrazione regionale in dovere di dare precisi chiarimenti: “Da sei anni -dichiara Maurizio Oliviero- l’Adisu non assume e non seleziona nessuno”. E non solo. “A fronte di una pianta organica di 177 persone -prosegue Oliviero- l’agenzia per il diritto allo studio opera attualmente con sole 46 unità pur avendo quintuplicato i servizi negli utlimi anni”. Dunque, oltre che “stringere la mano” a tutti i dipendenti dell’Adisu per il lavoro svolto fino ad ora, non rimane altro che chiedersi quando queste assunzioni sono state fatte e soprattutto interrogarsi sulla natura della volontà di chi vuole trascinare nella bufera delle polemiche riguardanti gli sprechi della pubblica amministrazione un ente che svolge un’attività con un numero di dipendenti ampiamente sottostimato.