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PERUGIA – Bilancio positivo per “Storie di Ville e Giardini”, la rassegna organizzata dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Perugia, in collaborazione con la Sezione umbra dell’Associazione delle Dimore Storiche Italiane. Anche quest’anno è stata riproposta la formula vincente degli appuntamenti pomeridiani concentrati nei weekend estivi da giugno a settembre, con partecipazione gratuita e a numero chiuso. Il programma dell’edizione 2010 è stato caratterizzato da significative novità: Palazzo Tempestivi-de Petra, l’apertura oltre i confini provinciali, con la visita all’imponente Castello di Sorbello in territorio toscano, Castello Monte Vibiano Vecchio, Villa Aganoor Pompilj, il Castello di Civitella Ranieri, Villa Redenta, Villa Fidelia e Chiesa di S. Claudio, Palazzo Graziani, Villa Oddi Baglioni e La Palazzetta. “L’edizione 2010 ha registrato una larga affluenza di pubblico e un ampio apprezzamento non solo da parte di estimatori locali del nostro patrimonio culturale, ma anche provenienti da altre regioni – ha dichiarato l’Assessore provinciale al Turismo Roberto Bertini – il cui bilancio è largamente positivo confermando il grande interesse del pubblico per questo tema. Ciò convalida l’intuizione che, anche nella nostra regione, le dimore e i giardini storici, opportunamente valorizzati, possano rappresentare un importante bacino per un futuro sviluppo di flussi e prodotti turistico-culturali”. L’ultimo appuntamento è stato lo scorso 18 settembre a Pozzuolo Umbro, con la visita alla Palazzetta. Il territorio di Laviano e di Pozzuolo situato nel territorio collinoso che costeggia a nord e a nord ovest la Val di Chiana e dall’altro lato vede in lontananza il lago Trasimeno per la sua posizione ha rappresentato per secoli un avamposto strategico tra lo Stato Pontificio ed il Granducato di Toscana. La sua origine etrusca è confermata dal ritrovamento di numerose tombe povere risalenti al periodo compreso tra il VI e il II secolo a.C. Conquistata all’inizio dell’anno mille dagli Oddi che acquisirono oltre il feudo il titolo di Conti di Laviano3. Questo territorio per antico privilegio fu direttamente soggetto alla Santa Sede e fu innalzato al rango di Comune appodiato al Comune di Castiglione del Lago e tale rimase fino all’unita’ d’Italia. La storia di questo territorio è fortemente legata a Santa Margherita di Cortona che vi è nata nel 1247 ed alla contessa Maria Bonaparte figlia di Luciano Bonaparte fratello di Napoleone, che ando’ in sposa al Conte Vincenzo Valentini. La Bonaparte Valentini nel 1853 acquisto’ la Contea di Laviano al confine con il Granducato di Toscana in modo da non allontanarsi dal marito che avendo svolto un ruolo importante nella Repubblica Romana era condannato in contumacia dallo Stato Pontificio ed esiliato in Toscana. Le scoperte archeologiche rappresentarono uno dei maggiori interessi della contessa a Laviano tanto che Louise Colet in visita presso villa Valentini nel 1860 descrive la presenza di numerosi reperti etruschi nella dimora e nel parco, questo a testimonianza di una opera di ricerca presistente di tombe etrusche nella zona. Dal 1864 Mauro Faina fratello del genero Zeffirino Faina inizia in modo sistematico lo scavo di tombe in questo territori tanto che in soli venti giorni ne vengono scoperte circa 80 . Altri proprietari trovano nello stesso periodo oggetti etruschi da scavi e tutte le colline del territorio di Laviano e di Pozzuolo vengono scrupolosamente setacciate. In una lettera della Maria Bonaparte Valentini datata 4/1/1872 si descrive una tomba in cui viene trovato in un ipogeo etrusco ad una profondita’ di 9 metri un pozzo delimitato da tegole e segnala un ulteriore opera di scavo. Da questo scavo di grande dimensione per l’epoca nasce la prima struttura di villa Ottaviani con la creazione di un grande vano con volte a crociera in cotto destinato successivamente a cantina. La villa e’ ubicata nella parte piu’ alta del paese di Pozzuolo ed e’ circondata da oliveti dei quali molti secolari censiti nel registro olivi secolari dell’Umbria, domina in lontananza il Trasimeno e dall’altra la Val di Chiana fino al massiccio dell’Amiata e del monte Cetona. La parte superiore della villa viene completata agli inizi del 900 in stile Liberty ed affrescata secondo il gusto dell’epoca. Accanto alla struttura principale si trova un annesso dei primi dell’ottocento utilizzato in un primo momento a molino dall’olio e successivamente adattato a scuderia. Il parco e’ caratterizzato da un lungo viale di lecci e da un nucleo vicino alle abitazioni caratterizzato da essenze di macchia mediterranea che si amalgamano in maniera romantica ed armonica agli oliveti presistenti. Condividi