Il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti è al centro di una interrogazione a risposta immediata (question time) firmata dal consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc – Fed. Sin.) e
mirata a chiarire “quale sia lo stato dei percorsi di approvazione ed adozione dei Piani d’ambito degli Ambiti territoriali integrati (Ati) umbri, e se sia stato individuato il sito e la tipologia dell’impianto per il recupero energetico previsto nell’Ati n.2”.
L'esponente di Rifondazione comunista suggerisce inoltre all'Esecutivo di Palazzo Donini di “orientare i lavori del Tavolo di Coordinamento regionale sulla verifica della coerenza delle previsioni dei vari Ati con gli indirizzi forniti dal Piano regionale, ponendo particolare attenzione alla necessità di ottimizzare gli investimenti sia sull’impiantistica che sulla successiva gestione, puntando a massimizzare il recupero di materia da avviare al riutilizzo e garantire costi di gestione del ciclo che non prevedano il dilatarsi del ruolo di quelle che sono o saranno le società cui verrà
affidata la gestione stessa”. Il documento propone inoltre di “approfondire ulteriormente quegli aspetti qualificativi del Piano che puntano alla riduzione dei rifiuti, al riuso ed al recupero dei materiali post consumo (Mpc) sviluppando azioni che mirino, concretamente e ondemagogicamente, alla soglia 'rifiuti zero'” e di esaminare la possibilità (reputata peraltro insostenibile) “di utilizzare i cementifici umbri, ed eugubini in particolare, per lo smaltimento della frazione di scarto dei rifiuti, urbani e non solo, prodotti in Umbria”.
Goracci ricorda che “il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, approvato nel maggio 2009, affida agli Ati il compito di predisporre piani di attuazione che, in linea con gli indirizzi regionali, individuino le strategie e gli investimenti (in sostanza un piano industriale) per la gestione del ciclo dei rifiuti, per assicurare il raggiungimento degli obiettivi posti dal Piano. Ad oggi però non risultano conclusi i percorsi di approvazione dei Piani di ambito, pur avendo qualche Ati sviluppato
iniziative ed azioni che hanno portato in fase avanzata le procedure che dovranno concludersi con l’approvazione dei documenti di pianificazione e la successiva adozione; il Piano attribuisce ad un Comitato tecnico di coordinamento il compito di armonizzare le pianificazioni predisposte dagli
ambiti e contribuire in maniera decisiva ad ottimizzare le fasi di gestione delle frazioni di rifiuti che dovranno essere destinate allo smaltimento al di fuori dell’ambito territoriale”. Il consigliere regionale riporta che “da più parti, con sempre maggior frequenza e preoccupazione, viene
segnalato l’avvicinarsi delle difficoltà delle capacità di ricevimento dei rifiuti non recuperabili, almeno con l’attuale sistema di raccolta e separazione, del sistema delle discariche regionali. Il Piano destina al recupero energetico in impianti sovra ambito la frazione eccedente la quota
minima del 65 per cento che gli ambiti territoriali sono tenuti a gestire chiudendo il ciclo all’interno del proprio territorio, dotandosi di impianti e servizi adeguati per raggiungere questo obiettivo”.
“Ad oggi – osserva Orfeo Goracci - nella nostra regione non sono attivi impianti per la produzione del cosiddetto 'Cdr', tanto meno di quello definito di qualità, in grado di trattare la frazione secca per spingere da un lato sul recupero di materia e dall’altro sulla selezione di materiale ad elevato valore energetico, competitivo con i tradizionali combustibili derivati da petrolio. Non sarebbe accettabile ed in alcun modo sostenibile – conclude - che nelle more dell’attuazione del piano nella sua, per
alcuni aspetti discussa e discutibile, definizione, possano configurarsi 'situazioni emergenziali' tali da consentire ad alcune parti della società, dell’economia e della politica umbra, come successo in passato e più recentemente in questi ultimi giorni da parte del presidente di Confindustria umbra, di rilanciare scorciatoie sull’eventuale utilizzo di impianti idonei per smaltire la parte di rifiuti non riciclabili attraversol’incenerimento nei cementifici”
Recent comments
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago