In un anno – tra agosto 2009 e agosto 2010 – le ore di cassa integrazione concesse in Umbria sono passate da 674mila a un milione e 466mila, per un aumento del 117%. Secondo una stima elaborata dalla Uil, i lavoratori che hanno dovuto far ricorso agli ammortizzatori sociali sono 8.626, contro i 3.965 di un anno fa (per una crescita di 4.661 unità). A livello provinciale, nel Perugino sono state concesse un milione e 277mila ore di cassa integrazione (+133,5% rispetto ad agosto 2009). Nella provincia di Terni, il totale di ore ha toccato quota 189mila (+48,9% confronto a dodici mesi fa). Da sottolineare come la cassa in deroga in Umbria sia aumentata, nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2009 (totale 788mila ore) e gennaio-agosto 2010 del 915% (per un totale di ore concesse che è arrivato a superare gli otto milioni). “Questi numeri – commenta il segretario generale Uil Umbria, Claudio Bendini – mettono in evidenza che la crisi non è ancora finita. Anzi, addirittura palesano come la cassa in deroga sia ancora fortemente utilizzata. Segno che le crisi aziendali in alcuni casi stanno diventando strutturali. Si pensi, ad esempio, a tutte quelle aziende che hanno terminato il periodo di cassa integrazione ordinaria e straordinaria e che accedono alla deroga. Anche per le tante piccole aziende che nel passato non potevano accedervi, oggi la cassa integrazione in deroga è diventata lo strumento che riesce a dare ossigeno non solo a loro, ma anche ai tanti lavoratori su cui si è abbattuta la crisi. L’aumento delle ore di cassa in deroga che prosegue anche in un mese feriale come agosto deve far riflettere sulla assoluta necessità, anche per l’assenza di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, di una proroga dello strumento almeno per tutto il 2011. E’ a partire da questa riflessione che continueremo a chiedere un monitoraggio non solo delle “reali” ore di cassa integrazione in deroga richieste, ma anche delle “risorse effettivamente spese” per questo strumento di sostegno al reddito. Resta naturalmente aperto il tema della ripresa e del sostegno allo sviluppo che non può non marciare di pari passo con il rafforzamento della rete di protezione per le centinaia di migliaia di lavoratori umbri coinvolti dalla crisi”. Condividi