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SAN GIUSTINO - «Stadio comunale Roberto Nocchi»: da oggi la struttura sportiva di Selci si chiama così. Una realtà sancita dal grande cartellone all’ingresso del campo sportivo. Dedicato per sempre a Roberto «un ragazzo dai sani principi, una persona semplice che con tanti gesti ha saputo conquistare l’affetto e la stima di un’intera comunità che lo vuole ricordare così, unita nel pensiero di una persona che non c’è più, ma che per sempre sarà con noi». E’ stato il sindaco di San Giustino Fabio Buschi ad aprire la cerimonia per l’intitolazione dello stadio comunale a Roberto Nocchi, il giovane dirigente della Ssd Selci Nardi scomparso esattamente 6 mesi fa. Molte le personalità del mondo istituzionale e sportivo intervenute questa mattina a Selci, di fronte allo stadio dove si sono radunati praticamente tutti i residenti della frazione ed anche delle frazioni limitrofe a ricordare Roberto, al fianco dei familiari e della compagna Luisa. C’erano tra gli altri Luigi Repace, presidente regionale Federcalcio, il segretario Valerio Branda, il presidente della Ssd Selci Gabrio Gustinelli, molti tra ex presidenti e dirigenti della squadra locale e tutti i dirigenti o rappresentanti delle società calcistiche dell’Altotevere. Il sindaco, accompagnato da tutti gli assessori, ha ricordato nel suo discorso le oltre 2 mila firme di cittadini che chiedevano l’intitolazione dello stadio a Roberto «a dimostrazione che la sua attività nel mondo dello sport e del calcio soprattutto ha lasciato un segno. Su questa intitolazione abbiamo registrato una posizione unanime di maggioranza e opposizione». Ha quindi portato il saluto della Ssd Selci il presidente Gustinelli con poche parole dense di commozione: «Roberto oggi è con noi, noi non lo abbiamo perso perché chiunque verrà a giocare a Selci sarà in qualche modo accompagnato ed accolto da lui». A seguire ha preso la parola don Antonio Ferrini, per tanti anni parroco di Selci che ha voluto ricordare il valore dello sport che Roberto diffondeva: «Al di là delle logiche del mercato dei giocatori che vanno e vengono, lui puntava tutto sull’amicizia e per questo che ci sono qui tante persone a ricordarlo». Il presidente Repace ha proseguito su questa linea ribadendo «il rapporto che c’era con Roberto che andava al di là dello sport, un rapporto personale ed umano. Roberto era e resterà un esempio per il nostro calcio». Prima che la targa dedicata a lui e posta all’ingresso degli spogliatoi venisse scoperta, ha preso la parola una delle sorelle di Roberto, Elena, che a nome della famiglia e della compagna Luisa, ha letto una toccante lettera a ricordo del fratello nella quale ripercorreva le giornate di Roberto: «Pare impossibile non incontrarlo tra le strade del paese», ha aggiunto ringraziando «amministrazione comunale e sindaco, Ssd Selci Nardi, e tutti i cittadini e le aziende che a loro modo hanno reso possibile questa intitolazione che per noi è motivo di soddisfazione e piacere». Quindi il drappo che copriva la targa è stato tolto ed un lungo applauso ha suggellato la cerimonia sulla quale è poi intervenuta la benedizione impartita da don Alberto Gildoni. Infine si è svolto un momento conviviale offerto dalla famiglia di Roberto. Condividi