Saranno 32 mila circa i cacciatori che domenica prossima, nella giornata di apertura della caccia, si muoveranno nel territorio provinciale di Perugia, 15 mila nell'Atc numero 2 e 17 mila nell'Atc 1. Lo rende noto la Provincia, che ha preparato questo appuntamento - come spiega un suo comunicato - rilanciando il progetto di ripopolamento dei selvatici attraverso il centro di Torre Certalta di Umbertide.
Lo stesso ente rende noto che i due Atc hanno immesso nei loro territori circa 2.400 lepri, 14.000 fagiani, 5.000 starne e 700 capi di pernice rossa. Un piano di contenimento di alcuni predatori e la richiesta di deroga per le specie storno e fringuello sono gli altri fronti d'impegno della Provincia, che ''si muove - come sottolinea il suo presidente, Marco Vinicio Guasticchi - in direzione di una migliore e più razionale organizzazione del settore e delle sue linee programmatiche, con un ruolo nuovo forte e attivo e di grande collaborazione con gli Atc, le associazioni venatorie e i cacciatori''.
Infine l'ente ribadisce il massimo impegno sul fronte della sicurezza e dei controlli da parte della polizia provinciale nella giornata di domenica con 45 pattuglie. Una centrale operativa sarà in funzione per l'intera giornata in Via Palermo e sarà raggiungibile al numero telefonico 075/3681259.
''Se la legge regionale sulla caccia - dice l'assessore regionale Fernanda Cecchini in vista dell'apertura della stagione venatoria - rappresenta un concertato punto di equilibrio fra le esigenze dello sport venatorio, la salvaguardia delle specie e dell'ambiente, il cacciatore deve esserne il miglior interprete, e rappresentare nel territorio un presidio ed un esempio per un modo corretto di vivere la natura, tutelando la ricchezza del paesaggio e della biodiversità, e al tempo stesso ponendosi in sintonia con l'agricoltura e il mondo agricolo, di cui può essere considerato un elemento''
''Il cacciatore - sottolinea la Cecchini in una dichiarazione - fa parte da sempre del nostro paesaggio agricolo e boschivo, e' una figura tipica che appartiene alle nostre memorie ed alla nostra immagine della campagna. Al mondo della caccia sono legati ricordi e sensazioni antiche, dal sano camminare per i boschi alla liberta' di muoversi nel paesaggio, ad allegre colazioni campestri, ad un rispetto della natura e degli animali cacciati, ad un mondo agreste fondato per secoli sulla ricerca dell'equilibrio fra la natura e l'intervento dell'uomo. Il cacciatore deve accompagnare, armonizzarsi con l'attività agricola, sia per quanto riguarda il contenimento delle specie dannose che per il rispetto delle colture e dei fondi attraversati. Sono questi valori - continua la Cecchini - che hanno ispirato la nostra legislazione in materia, frutto di una concertazione partecipata ed attenta a tutte le componenti e tutti i molteplici aspetti del problema. E sono questi i valori che devono ispirare il comportamento di chi pratica lo sport venatorio. Al di là delle artificiose contrapposizioni fra ambientalismo e attività venatoria, chiunque pratichi la caccia - spiega l'assessore - deve dunque avere piena coscienza della sua missione di tutela della natura, del suo essere parte attiva della salvaguardia dell'ambiente e della stessa agricoltura''.
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