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Concorsi di bellezza? Un volano turistico-economico per il territorio, più che una vetrina per ragazze carine. Al di là dei clamori ancora vivi per la proclamazione di Miss Italia, se ne dichiara convinto Giovanni Bovini, patron del concorso nazionale Italian Star, da lui definito ‘attitudinale’, la cui finalissima svoltasi il primo week end di settembre ha portato in Umbria un pubblico variegato ed internazionale. Le vicissitudini subite dalla manifestazione, in particolare lo spostamento forzato dalla sede prescelta di Assisi a Gualdo Tadino, hanno indotto a varie riflessioni l’imprenditore perugino, fondatore nel 1986 della casa editrice Star Comics, leader nel settore dei fumetti americani giapponesi (Dragon Ball, One Piece) ed italiani (Cornelio delitti, D’autore, Factor V), già presidente dell’Arezzo Calcio nel 1998 e, tra l’atro, produttore cinematografico della Gold Film. “La verità spesso fa male, ma occorre dirla”, esclama, ricordando l’emigrazione frettolosa e, a suo dire, immotivata, della serata conclusiva di Italian Star a causa del “No” delle suore di clausura ad una sfilata di giovani in costume in Piazza Santa Chiara. “Mi ritengo una persona di larghe vedute e soprattutto molto ragionevole – riprende - capisco che Assisi è una città santa e che il veto delle monache non possa essere ignorato dall’amministrazione pubblica, tuttavia non capisco perché tale decisione sia giunta solo cinque giorni prima della manifestazione, nonostante la richiesta fosse stata inoltrata da quattro mesi mediante un’istanza presentata in comune e protocollata. Non mi risulta, poi, che le suore, di clausura, ‘vivano’ la Piazza tanto da sentirsi offese se ragazzine tra i 16 ed i 20 anni sfilano mettendo in gioco tutte le loro qualità, dalla bellezza alla spigliatezza, dalla recitazione alla danza. Fortunatamente, abbiamo trovato subito il valido appoggio del Comune di Gualdo Tadino, che ci ha dato il massimo supporto per portare a termine la finale”. Lo sconcerto dell’imprenditore deriva dall’assicurazione avuta a suo tempo da parte degli uffici competenti, ovvero dall’assessore al Turismo e Cultura, Leonardo Paoletti, che Piazza Santa Chiara sarebbe stata una sede giusta e disponibile, nonostante l’organizzazione avesse richiesto Piazza San Francesco dove avrebbero potuto essere ospitati altri eventi. “Penso che le amministrazioni pubbliche abbiano una buona apertura mentale e comprendano bene come anche i concorsi di bellezza creino interesse, facciano spettacolo, agiscano sull’indotto accogliendo presenze non solo dalla regione e la finale di Gualdo Tadino ne è stata la prova” ribadisce l’imprenditore, senza nascondere di sentirsi penalizzato dalle decisioni assunte dal Comune “avevamo ingaggiato degli sponsor locali che hanno poi rinunciato perché legati al contesto del territorio; abbiamo dovuto approntare all’ultimo minuto un servizio di autobus per i trasferimenti nell’altra sede dove siamo stati costretti ad allestire, praticamente dal niente, gli aspetti logistico-artistici. Stiamo pertanto valutando l’opportunità di richiedere un risarcimento danni a vari zeri all’amministrazione, dal cui operato riteniamo avere subito un danno d’immagine, visto che l’intera kermesse, a partire dalle selezioni curate dalla rete di agenti con happening in tutte le regioni d’Italia, prevedeva Assisi come cornice della Finale Nazionale ed il Comune si era dichiarato entusiasta nei confronti del concorso che ha avuto come madrina Elena Pallini, evidenziatasi in Miss Muretto di Alassio e Modella oggi”. Alla richiesta del perché Edizioni Star Comics abbia voluto puntare su un concorso di bellezza, a rischio “inflazione” “sono anni che lavoro nel mondo dello spettacolo – risponde - ho iniziato facendo lo sponsor per altri concorsi per diventare produttore cinematografico. Nel corso della mia vita ho svolto moltissime attività, dal maestro di Judo al Presidente di varie squadre di calcio, dall’editore di fumetti all’imprenditore all’estero, ed ho sempre creduto nei giovani e nell’importanza di creare con loro e per loro qualcosa di innovativo rispetto a quanto avevo visto fin ora, come ritengo sia Italian Star”. Sul futuro delle partecipanti, Bovini assicura “ la vincitrice della fascia avrà sicuramente delle opportunità nel mondo del cinema o della moda. Se non fosse così il concorso non avrebbe alcun futuro, soprattutto a confronto con gli altri grandi con cui dobbiamo competere”. La riflessione più faticosa riguarda l’edizione 2011. “Abbiamo già iniziato a lavorare – conclude - ma non sono sicuro di voler ancora coinvolgere l’Umbria in questa iniziativa. Mi sono sentito penalizzato a tutti i livelli, anche dai media. Sono partito dall’Umbria perché è la mia regione, ringrazio di cuore il sindaco e tutte le autorità di Gualdo Tadino che ci hanno dato la loro disponibilità, ma l’Italia è molto grande e penso troveremo altre soluzioni in futuro”. Lo sostiene l'imprenditore Giovanni Bovini, patron del concorso nazionale Italian Star, sfrattato all'ultimo momento da Assisi e a trasferirsi a Gualdo Tadino, per il veto delle suore di Chiusura di Santa Chiara. Il patron del concorso nazionale Italian Star e fondatore della casa editrice Star Comics, leader dei fumetti, minaccia di chiedere al Comune della Citta Serafica un risarcimento danni "a vari zeri". Concorsi di bellezza? Un volano turistico-economico per il territorio, più che una vetrina per ragazze carine. Al di là dei clamori ancora vivi per la proclamazione di Miss Italia, se ne dichiara convinto Giovanni Bovini, patron del concorso nazionale Italian Star, da lui definito ‘attitudinale’, la cui finalissima svoltasi il primo week end di settembre ha portato in Umbria un pubblico variegato ed internazionale. Le vicissitudini subite dalla manifestazione, in particolare lo spostamento forzato dalla sede prescelta di Assisi a Gualdo Tadino, hanno indotto a varie riflessioni l’imprenditore perugino, fondatore nel 1986 della casa editrice Star Comics, leader nel settore dei fumetti americani giapponesi (Dragon Ball, One Piece) ed italiani (Cornelio delitti, D’autore, Factor V), già presidente dell’Arezzo Calcio nel 1998 e, tra l’atro, produttore cinematografico della Gold Film. “La verità spesso fa male, ma occorre dirla”, esclama, ricordando l’emigrazione frettolosa e, a suo dire, immotivata, della serata conclusiva di Italian Star a causa del “No” delle suore di clausura ad una sfilata di giovani in costume in Piazza Santa Chiara. “Mi ritengo una persona di larghe vedute e soprattutto molto ragionevole – riprende - capisco che Assisi è una città santa e che il veto delle monache non possa essere ignorato dall’amministrazione pubblica, tuttavia non capisco perché tale decisione sia giunta solo cinque giorni prima della manifestazione, nonostante la richiesta fosse stata inoltrata da quattro mesi mediante un’istanza presentata in comune e protocollata. Non mi risulta, poi, che le suore, di clausura, ‘vivano’ la Piazza tanto da sentirsi offese se ragazzine tra i 16 ed i 20 anni sfilano mettendo in gioco tutte le loro qualità, dalla bellezza alla spigliatezza, dalla recitazione alla danza. Fortunatamente, abbiamo trovato subito il valido appoggio del Comune di Gualdo Tadino, che ci ha dato il massimo supporto per portare a termine la finale”. Lo sconcerto dell’imprenditore deriva dall’assicurazione avuta a suo tempo da parte degli uffici competenti, ovvero dall’assessore al Turismo e Cultura, Leonardo Paoletti, che Piazza Santa Chiara sarebbe stata una sede giusta e disponibile, nonostante l’organizzazione avesse richiesto Piazza San Francesco dove avrebbero potuto essere ospitati altri eventi. “Penso che le amministrazioni pubbliche abbiano una buona apertura mentale e comprendano bene come anche i concorsi di bellezza creino interesse, facciano spettacolo, agiscano sull’indotto accogliendo presenze non solo dalla regione e la finale di Gualdo Tadino ne è stata la prova” ribadisce l’imprenditore, senza nascondere di sentirsi penalizzato dalle decisioni assunte dal Comune “avevamo ingaggiato degli sponsor locali che hanno poi rinunciato perché legati al contesto del territorio; abbiamo dovuto approntare all’ultimo minuto un servizio di autobus per i trasferimenti nell’altra sede dove siamo stati costretti ad allestire, praticamente dal niente, gli aspetti logistico-artistici. Stiamo pertanto valutando l’opportunità di richiedere un risarcimento danni a vari zeri all’amministrazione, dal cui operato riteniamo avere subito un danno d’immagine, visto che l’intera kermesse, a partire dalle selezioni curate dalla rete di agenti con happening in tutte le regioni d’Italia, prevedeva Assisi come cornice della Finale Nazionale ed il Comune si era dichiarato entusiasta nei confronti del concorso che ha avuto come madrina Elena Pallini, evidenziatasi in Miss Muretto di Alassio e Modella oggi”. Alla richiesta del perché Edizioni Star Comics abbia voluto puntare su un concorso di bellezza, a rischio “inflazione” “sono anni che lavoro nel mondo dello spettacolo – risponde - ho iniziato facendo lo sponsor per altri concorsi per diventare produttore cinematografico. Nel corso della mia vita ho svolto moltissime attività, dal maestro di Judo al Presidente di varie squadre di calcio, dall’editore di fumetti all’imprenditore all’estero, ed ho sempre creduto nei giovani e nell’importanza di creare con loro e per loro qualcosa di innovativo rispetto a quanto avevo visto fin ora, come ritengo sia Italian Star”. Sul futuro delle partecipanti, Bovini assicura “ la vincitrice della fascia avrà sicuramente delle opportunità nel mondo del cinema o della moda. Se non fosse così il concorso non avrebbe alcun futuro, soprattutto a confronto con gli altri grandi con cui dobbiamo competere”. La riflessione più faticosa riguarda l’edizione 2011. “Abbiamo già iniziato a lavorare – conclude - ma non sono sicuro di voler ancora coinvolgere l’Umbria in questa iniziativa. Mi sono sentito penalizzato a tutti i livelli, anche dai media. Sono partito dall’Umbria perché è la mia regione, ringrazio di cuore il sindaco e tutte le autorità di Gualdo Tadino che ci hanno dato la loro disponibilità, ma l’Italia è molto grande e penso troveremo altre soluzioni in futuro”. Condividi