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ASSISI - Salvo' la vita di centinaia di ebrei, che senza il suo intervento sarebbero stati deportati nei campi di concentramento tedeschi, Gino Bartali, il grande mito del ciclismo italiano: tra il 1943 e il 1944 il campione, con il pretesto di allenarsi e sfuggendo ai controlli, grazie alla sua popolarita', fece infatti una trentina di volte la spola tra Assisi e Firenze, trasportando nel citta' toscana, nascoste nella canna e manubrio della sua bicicletta, false carte di identita' preparate dal tipografo assisano Tinto Brizi per gli ebrei rifugiati nei conventi francescani di Assisi, che venivano falsamente vidimate a Firenze e quindi, con lo stesso mezzo, riportate indietro ai destinatari. Per celebrare l'episodio (gia' ricordato da una lapide apposta nella stazione di Terontola) si svolgera' domenica 19 settembre un ''Ciclopellegrinaggio Perugia - Assisi'', intitolato a ''Gino Bartali, postino per la pace'', che si snodera', aperto ai cicloamatori che abbiano almeno 15 anni, lungo un itinerario di 74 chilometri. L'iniziativa (promossa dal Coni e dalla Federazione Italiana Ciclismo, con il patrocinio delle Regioni Umbria e Toscana, le Province di Perugia e Arezzo, i comuni di Cortona e Assisi) sara' presentata sabato 18 settembre ad Assisi, ore 11.30, in una conferenza-stampa che si terra' presso il relais & spa museum ''Nun'', Via Eremo delle Carceri 1/a. Alla conferenza-stampa (che sara' anche l'occasione per presentare la nuova offerta cicloturistica dell'Umbria) prenderanno parte - e' detto in una nota - l'organizzatore dell'iniziativa Ivo Falconi, l'assessore alla sport della Regione Umbria Fabrizio Bracco (accompagnato dal direttore Ciro Becchetti), i sindaci di Assisi e Spoleto, Paolo Alberati, autore del volume ''Gino Bartali/ Mille diavoli in corpo'' e il giornalista Giacomo Santini. Condividi