Cedolare secca, affitti in aumento

Il governo ha “messo mano” al settore delle locazioni introducendo, nel decreto attuativo del federalismo fiscale, una aliquota unica al 20 per cento sia per i contratti a canone libero che per quelli a canone contrattato, evidenziando come l’interesse reale non sia quello di contenere i canoni anche attraverso questo strumento, ma quello di fare un grosso regalo ai proprietari con aliquote Irpef elevate: sarà ancor più conveniente l’utilizzo del contratto a canone libero e si produrrà inevitabilmente un ulteriore aumento dei livelli già insopportabili degli affitti. Il dato sociale è inequivocabile: il provvedimento colpisce le fasce di reddito medio basse sia dei proprietari che degli inquilini e rappresenta un ulteriore ostacolo per le famiglie che cercano una casa in affitto ad un canone sostenibile. Secondo le notizie in nostro possesso, l’applicazione della cedolare secca sugli affitti del canale libero costerà, secondo l’imponibile che verrà adottato per il calcolo, dai 900 milioni al miliardo e mezzo di euro. Quando il Sunia e le altre organizzazioni degli inquilini avanzarono la proposta di introdurre quali strumenti contro l’evasione, in aggiunta a quelli già previsti, la tracciabilità dei pagamenti e la detrazione dell’affitto dal reddito degli inquilini, per reperire risorse per finanziare una cedolare secca ad aliquota più contenuta da applicare al solo canale contrattato rendendolo più appetibile sul mercato con un positivo effetto sul livello dei canoni, questa fu scartata perché, si disse, non c’era la copertura finanziaria, così come, per lo stesso motivo, non si poteva adeguare il Fondo di sostegno alla locazione ormai ridotto al lumicino. Oggi le risorse si trovano, e molto più impegnative di quelle da noi ipotizzate per la nostra proposta, per abbassare la pressione fiscale per la proprietà confidando, in termini di bilancio, in un recupero dell’evasione che, stranamente, non andava bene per misure a sostegno degli inquilini. Lo stesso governo sembra non credere alla sua misura e la rende di fatto opzionale. LAURA MARIANI SEGRETARIA NAZIONALE SUNIA