Il “core business” dei prossimi mesi, per la giunta Marini e per il centrosinistra che la sostiene, sarà il contrasto della crisi economica, con un occhio sempre attento alla mannaia di Tremonti. Introducendo la lunga riunione di maggioranza di oggi pomeriggio infatti, Catiuscia Marini ha posto le questioni dello stato di salute dell’apparato produttivo regionale e della crisi del mondo del lavoro. In tempi brevi, secondo il presidente, va fatta un’analisi delle crisi produttive più gravi della regione.
Spazio per interventi a pioggia non ce n’è: quello che la maggioranza ha in mente è un’individuazione precisa delle criticità maggiori. Tre in particolar modo quelle evidenziate dall’assessore allo Sviluppo economico Rossi: la crisi del settore chimico e siderurgico ternano e quella della Merloni.
Qualcosa di più concreto su ciò che l’esecutivo ha in mente lo si dovrebbe sapere lunedì prossimo, quando durante la riunione di giunta Rossi presenterà una prima bozza di un piano per il lavoro e lo sviluppo. Da qui ai primi di ottobre inoltre gli uffici dovranno mettersi all’opera per dare vita ad un pacchetto di misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per spingere la ripresa economica.
L’altra direttrice su cui si muoverà palazzo Donini, oltre all’avvio di una sostanziosa semplificazione amministrativa, è quella della riforma endoregionale. In parole povere delle strutture di derivazione pubblica che fanno capo proprio alla Regione. Arusia, Sviluppumbria, Apt e Comunità montane saranno al centro di un grande rimescolamento. Per quanto riguarda le agenzie che si occupano di politiche agricole, Arusia e Parco
Tecnologico agroalimentare saranno profondamente riviste.
Sulle Comunità montane invece l’assessore al Bilancio Tomassoni si è impegnato a portare qualcosa di più concreto lunedì prossimo. Sviluppumbria e Apt invece sono destinate alla fusione: all’orizzonte c’è un’unica agenzia multifunzionale per lo sviluppo. Da qui alla fine di novembre poi ci sarà da mettere mano anche alle nomine dei cda dell’Ater e della holding regionale dei trasporti. Con la fame che c’è in giro e con tutta la gente da sistemare non certo un compitino dei più agevoli.
Scrutando l’orizzonte bisogna poi capire che tipo di Dap fare. L’incertezza sulla stesura del documento annuale di programmazione economica riguarda la situazione politica della maggioranza, o di quel che ne rimane, che sostiene Berlusconi. Se si va al voto entro breve il rischio si chiama finanziaria elettorale, una scelta che avrebbe ripercussioni, com’è ovvio, anche in Umbria.
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