Secondo uno studio condotto dall'ufficio protesti della Camera di commercio di Terni sui primi sei mesi di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si è ridotto del 9,1 per cento il numero degli effetti protestati nel loro insieme, che comprende cambiali, tratte e assegni. Dato ancor più rilevante - dice l'ente camerale in una nota - è la diminuzione del 17,8 per cento dell'importo totale dei titoli in protesto, passato da 6.338.164 euro del primo semestre 2009 a 5.212.356 euro dello stesso periodo del 2010. Per il presidente della Camera di commercio ternana, Enrico Cipiccia, la riduzione si deve ad un ''atteggiamento di maggior prudenza da parte dei consumatori nel pianificare le spese'', insieme alla ''contrazione delle transazioni tra imprese, con la cautela sviluppata in un momento di difficolta' dell'economia ad accettare pagamenti, magari scadenzati, da parte dei fornitori. Il fenomeno da un lato può essere considerato come un elemento positivo per la riduzione delle insolvenze ma rappresenta anche un forte segnale di incertezza generale dovuto alla recessione''. Condividi