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CASTIGLIONE DEL LAGO – Si è tenuto ieri, domenica 12 settembre, nell’ambito della Mostra Agricola Artigianale di Pozzuolo Umbro, comune di Castiglione del Lago, il convegno sul tema “La filiera corta strumento per una nuova economia locale” a cura di Slowfood Italia condotta Trasimeno” che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Slow Food, produttori locali e rappresentanti di confederazioni di categoria. Gli interventi hanno evidenziato l’importanza di un mercato che valorizzi le produzioni locali sia per le garanzie che offrono in termini di qualità, non vi sono lunghi periodi tra la produzione ed il consumo, ed economici perché non ci sono quei lunghi trasferimenti che sono causa di costi elevati e passaggi tra molti intermediari prima di arrivare al punto di vendita condizione che, oltre a diminuire la qualità del prodotto, ne fa lievitare in modo consistente i costi. Letizia Tiezzi, coordinatrice Cia del Trasimeno, ha ricordato l’importanza di questa manifestazione che si svolge da trentasette anni con lo scopo di valorizzare le eccellenze di del territorio facendo conoscere le aziende e lor produzioni sono, infatti, organizzate degustazione di olio, di vino ed oggettistica varia che rappresentano la migliore produzione da valorizzare e da far conoscere. Sono intervenuti Mauro Masci, coordinatore fiduciario condotta Trasimeno e Sonia Chellini, di recente riconfermata presidente regionale “Slowfood Umbria”, Giampaolo Ciancabilla, coordinatore gruppo vino “Slowfood Umbria”, Leonardo Fontanella, presidente Filiera delle carni del Trasimeno nonché vice presidente Cia Umbria, Elisabetta Mazzeschi, rappresentante associazione produttori fagiolina lago Trasimeno e Saverio Pandolfi, ricercatore e coordinatore gruppo olio “Slowfood Umbria e Luca Fabbri, “Slowfood Italia” per la biodiversità ONLUS All’incontro è stata ribadita la possibilità che in Umbria, per la sua particolarità storico geografica, possa essere adottato un modello di piccola economia con ambiti territoriali integrati in cui , una sorta di laboratorio economico sociale che tenga insieme la cultura locale, la produzione e i servizi, in un quadro di rispetto dell’ambiente, del paesaggio e del tessuto sociale. Sono state evidenziate le difficoltà che incontrano queste produzioni ad inserirsi in un mercato che, pur apprezzando il prodotto di qualità, soprattutto se legato al territorio, non riesce poi a trovare modalità che ne garantiscano la presenza costante nella grande distribuzione. Si è parlato del Presidio della fagiolina del Trasimeno. I Presìdi sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali. Per quello che riguarda la fagiolina del Trasimeno si tratta di una realtà molto piccola: la struttura delle aziende agricole è di tipo familiare e gli addetti non superano le tre unità, producendo, complessivamente, sette, otto quintali di fagiolina. Il Presidio sta lavorando per far conoscere questo prodotto, permettendogli di uscire dal mercato locale (oggi la vendita è perlopiù diretta) e stimolando così un piccolo incremento produttivo. Ha chiuso la giornata di lavori il sindaco di Castiglione del Lago, Sergio Batino ha ricordato l’istituzione settimanale di un mercatino di prodotti a “chilometri zero” proprio per favorire questo nuovo tipo di mercato. Una scelta che permette il consumo di prodotti più sicuri dal punto di vista della qualità, con prezzi che garantiscono un giusto guadagno ai produttori e un costo più accessibile al consumatore elemento importante soprattutto in un periodo di crisi in cui molte famiglie hanno difficoltà con i bilanci familiari. Batino ha inoltre ribadito la volontà della sua amministrazione di voler attivare politiche di sostegno alle produzioni locali soprattutto se biologiche. Impegno ribadito dall’assessore regionale Fernanda Cecchini che ha ricordato come la Giunta regionale stia lavorando agli indirizzi per la realizzazione di impianti a biogas con ciò venendo incontro ad esigenze assolutamente prioritarie per l’economia e per l’ambiente: riduzione della CO2 nell’atmosfera, riduzione del costo dell’energia, creazione di filiere corte (mais, sorgo, residui colturali, residui della potatura di vigneti e oliveti) per la fornitura delle biomasse. Condividi