PERUGIA – L’On. Enrico Letta è stato ospite della Festa Democratica regionale di Pian di Massiano. Intervistato da Corradino Mineo ha parlato di fisco e welfare, crisi e lavoro, immigrazione e democrazia. Tema del dibattito: “Rimboccarsi le maniche e cominciare a sognare l’Italia che verrà”. Perchè “vogliamo cambiare questo Paese, vogliamo far correre un’Italia che oggi cammina, coniugando saperi e bisogni”, rimettendo al centro i grandi temi del lavoro, del welfare, dell’immigrazione, del fisco. E per guardare oltre l’anomalia del berlusconismo, lontano dal tramonto visto che “in 15 anni Berlusconi ha profondamente cambiato il Paese”, serve innanzitutto “una discussione su come vogliamo per l’Italia che verrà”, e per questo l’assemblea nazionale del Pd si riunirà l’8 e il 9 novembre prossimi per discutere di riforma del fisco, welfare, sanità, istruzione, immigrazione. Poi serve un’alleanza. Il Nuovo Ulivo?
“E’ la presa d’atto del fatto che nel nostro Paese nessuno ha vinto da solo, nemmeno Berlusconi. Solo De Gasperi, nel ’48, ebbe la maggioranza assoluta ma, poi, non governò da solo”. Inoltre “lo sforzo di essere un partito dal 50% più uno si blocca di fronte alla frammentazione del Paese. Una coalizione è necessaria, ma le alleanze sono successive alla discussione su come vogliamo cambiare l’Italia”. “E chi starà con noi condividerà il nostro progetto per l’Italia. Bisogna creare le condizioni per cui ognuno sappia mettere davanti a tutti l’interesse del Paese e lavorare per realizzare il programma che presentiamo come l’alternativa.”
Qualche esempio? Rovesciare il sistema fiscale con il più alto livello di evasione, le tasse più pesanti sul lavoro e le più generose sulle rendite. E poi “dobbiamo investire sulla scuola, l’Università, che è il principale ascensore sociale la ricerca”, là dove il governo propone i tagli più brutali. Al centro del dibattito, ovviamente, il lavoro. Il Paese è seduto e per farlo ripartire “dobbiamo puntare sui giovani”. Da qui il progetto “fisco 25” elaborato dal Pd per creare incentivi sulla prima casa, la prima occupazione e spostare da 31 a 25 l’età della prima uscita da casa.
Doverosa una riflessione sulla legge elettorale. “Questa legge ha immesso nel sistema due virus – secondo Letta -: ha tolto il diritto dei cittadini di scegliersi il loro rappresentante in Parlamento, che è diventato un luogo in cui non si fa altro che dire sì al capo; consente di governare col 55% dei Parlamentari a chi ha vinto anche con il 28%.
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