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PERUGIA – Si è tenuto a Villa Fidelia di Spello, nell’ambito dell’iniziativa promossa dalla Provincia di Perugia servizio faunistico e protezione ambientale Weidmanns’hei! (Salve uomo del bosco), il convegno Nazionale dal titolo “10 anni di Caccia di Selezione in provincia di Perugia”. Al Dibattito hanno partecipato come relatori: Franco Perco Neo Direttore del Parco dei Monti Sibillini, Silvano Severini Direttore Istituto sperimentale Zooprofilattico Umbria e Marche, Lorenzo Battistacci Veterinario, Umberto Zamboni del territorio alpino, Luca Convito Collaboratore della Provincia di Perugia, Francesco Riga dell’Istituto Superiore per la ricerca sulla fauna selvatica, a coordinare l’incontro è stato Lino Volpi Dirigente settore Faunisto della Provincia di Perugia. Ad aprire il convegno sono stati Marco Vinicio Guasticchi Presidente della Provincia di Perugia e Fernada Cecchini Assessore regionale all’Agricoltura. “Sono felice di vedere questa forte partecipazione a questo che è stato un evento fortemente voluto dalla Provincia di Perugia. La caccia di selezione – ha affermato Guasticchi - non è più per pochi eletti ma è diventata una caccia che necessita di formazione. Il nostro Ente infatti si sta impegnando per organizzare corsi specifici che permettano ai cacciatori di diventare elementi essenziali per il controllo del territorio. Gran parte dei cittadini italiani, ma direi europei, sono contro la caccia questo a causa di una cattiva comunicazione delle cultura della caccia e delle motivazioni per cui esse viene praticata. Quanti sanno che la presenza di troppi ungulati (capriolo, cervo, daino, muflone e cinghiale) provoca forti danni all’agricoltura? Il controllo del numero di presenze di questi animali sul territorio è essenziale. Qui il ruolo del cacciatore di selezione. Sempre di più quest’ultimi devono diventare esperti per sapere come abbattere e dove abbattere i capi. Questa serie di convegni, che si chiuderanno domani, vanno proprio nella direzione di approfondire e capire come fare la caccia di selezione”. L’assessore Cecchini ha ricordato la perfetta sintonia tra Provincia e Regione nei settori di caccia e ambiente in particolare sulle future leggi che regolamenteranno il settore. “Questo in un moneto – ha ricordato Cecchini - in cui le scarse risorse non permettono di lavorare senza obiettivi comuni. I danni provocati agli agricoltori da cinghiali e altri ungolati sono in continuo aumento e tutti sanno che il settore agricolo, già di per sé in sofferenza, non può permettersi di subire distruzioni di raccolti”. Il dibattito è proseguito con la presentazione dell’esperienza della Provincia di Arezzo, che da 22 anni pratica caccia di selezione nel suo territorio. Dai dati presentati il numero degli ungolati in Umbria e Toscana sono in aumento e la sfida per gli anni a venire sarà garantire un carico sostenibile di questi animali e fronteggiare la naturale diminuzione dei cacciatori. Condividi