disoccupati.jpg
ROMA - "I disoccupati italiani sono tra i meno aiutati d'Europa. L'Italia spende per loro 'solo' lo 0,5% del Pil, la cifra più bassa rispetto agli altri Paesi dell'area euro". La denuncia viene dal segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi, che, con l'Ufficio studi, ha messo a confronto la spesa nel 2008 sostenuta dai principali Paesi Ue a sostegno dei senza lavoro. "Il risultato è sconsolante", sottolinea l'associazione. Contemporaneamente, riferisce la Cgil, sono circa 650mila i lavoratori coinvolti nei processi di cassa integrazione da inizio anno, con riflessi pesanti in busta paga pari a una taglio netto del reddito per oltre 3,1 miliardi di euro, più di 4900 euro per ogni singolo lavoratore. Aiuti ai disoccupati. Nel 2008 le risorse messe a disposizione per il milione e 690 mila disoccupati italiani, hanno toccato lo 0,5% del Pil. Niente a che vedere con le risorse messe in campo dalla Germania (2,2% del Pil per sostenere i 3 milioni 141 mila senza lavoro), dalla Spagna (2,1% del Pil a favore dei 2 milioni e 591 disoccupati) e dalla Francia (1,6% del Pil per proteggere i 2 milioni e 235 mila disoccupati). Solo i disoccupati britannici stanno peggio dei nostri: nel 2008 hanno ricevuto una spesa complessiva pari allo 0,3% del Pil. In termini assoluti l'Italia ha messo a disposizione appena 8 miliardi di euro (precisamente 7,92 miliardi di euro) contro i 48,91 miliardi della Germania, i 25,66 miliardi della Francia e i 21,93 miliardi della Spagna. In pratica per ogni disoccupato italiano sono stati spesi 4.691 euro, contro i 17.921 euro a protezione del disoccupato irlandese, i 16.652 euro per quello austriaco, i 15.570 euro per il senza lavoro tedesco e gli 11. 483 per ciascun francese rimasto senza lavoro. Cgil. L'analisi della Cgil conferma il trend al ribasso relativo al mese di agosto sul mese precedente, sia per quella ordinaria che per quella straordinaria, ma registra il "continuo e pericoloso" aumento della cassa integrazione in deroga (le ore ad agosto, infatti, pari a 35.499.955 ore, aumentano su luglio del +5,77%, attestandosi al valore più alto degli ultimi 12 mesi, e del +195% sullo stesso mese dello scorso anno). "I dati - commenta il segretario confederale Vincenzo Scudiere - sono ogni mese sempre più significativi e confermano le preoccupazioni che abbiamo espresso dall'inizio della crisi: il governo deve urgentemente porre al centro della sua agenda, partendo dalla nomina di un ministro per lo sviluppo economico, il lavoro e il rilancio del sistema industriale". Condividi