PERUGIA - ''Si' ai prosciutti umbri a marchio Igp, realizzati con bestiame locale, no ai mega impianti con centinaia di maiali danesi o importati da chissa' dove, dall'impatto devastante e dal riscontro occupazionale risibile, affidati a pochi lavoratori extracomunitari sottopagati''.
E' la riflessione di Paolo Brutti, consigliere dell'Italia dei Valori alla regione Umbria, sul riavvio della produzione zootecnica sul modello Bettona e Marsciano. ''Siamo vicini agli allevatori - aggiunge - e sensibili ai tanti problemi del comparto, pronti a sostenerli nelle loro battaglie per la valorizzazione dei prodotti locali. Il tutto a due precise condizioni: che le filiere siano corte e assolutamente sostenibili e che siano indirizzate a realizzare prodotti locali di alta qualita'''.
Brutti prosegue ''voglio inoltre mettere sull'avviso l'assessore Rometti, che certamente vigila, perche' all'interno del regolamento del Piano delle acque non si nascondano trappole che introducano in modo surrettizio norme contrarie alle tutele ambientali''. Per l'esponente dell'IdV ''sarebbe interessante lavorare insieme per aggiungere alla filiera della suinicultura nuovi comparti tecnologici, di cui si sente grande bisogno, cosi' da ottimizzare la produzione di biogas e rendere ecocompatibili ed energicamente autosufficienti gli allevamenti. Dalla crisi - conclude - si esce usando il cervello e non spandendo tonnellate di letame''.
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