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Claudio Bendini Segretario generale regionale Uil Umbria PERUGIA - La crisi economica in Umbria ha colpito più che in altre realtà del paese. Gran parte degli studi fatti dimostrano che c’è una crescita minore alla media nazionale, avvicinando la nostra regione più a quelle del sud che ha quelle del nord. La crisi ha messo in evidenza i limiti del sistema produttivo umbro, evidenziando che quei dati raggiunti erano il frutto di una economia che ruotava sostanzialmente intorno ad un sistema pubblico, in modo diretto o indiretto. Certamente c’è bisogno di una strategia nazionale, di una vera politica industriale, ma, se come sostengono autorevoli studi, la differenza tra il Pil prodotto in Umbria e quello della media italiana tende a crescere nei prossimi anni, vuol dire che ci sono limiti territoriali. È evidente che, con le risorse pubbliche, vanno favorite quelle aziende che operano in concorrenza internazionale, che sappiano creare ricchezza con le proprie forze, che siano potenzialmente in grado di sviluppare reti di impresa o filiere produttive. Dobbiamo scommettere sull’innovazione, sull’internazionalizzazione, sul turismo e sulla cultura. In Umbria dobbiamo migliorare ulteriormente la macchina pubblica migliorandone l’efficienza, adottando le migliori tecniche di gestione e finalizzando l’attività al cittadino e alle imprese. Per la Uil Umbria è importante definire un progetto che individui, regoli, armonizzi e definisca i tempi di tutti gli atti adottati dagli Enti della Regione e le procedure che interessano le imprese. Un progetto che veda la Regione capofila ma che coinvolga, a pari titolo, tutti gli Enti che sono interessati ai processi autorizzativi o di concessione. Questo darebbe sicuramente un'accelerazione allo sviluppo e toglierebbe ogni alibi alle imprese. La Uil invita il Consiglio Regionale a convocare sul tema della crisi e dello sviluppo dell’Umbria un’apposita sessione della Conferenza regionale dell'economia e del lavoro, come è già stato fatto l’anno scorso. Per le imprese è importante avere dalla Pubbliche amministrazioni risposte definite in tempi certi. Dobbiamo favorire questo percorso anche perché è a costo zero per la comunità. Condividi