PERUGIA - Il Piano energetico della Regione Umbria e' stato oggetto ''di recenti modifiche ed aggiornamenti e, in caso affermativo, quali?''. Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale Orfeo Goracci (Prc) in un'interrogazione al presidente della Giunta. Goracci vuol sapere inoltre se non si ritenga opportuno procedere ad una ''esaustiva e chiarificatrice revisione delle procedure autorizzative, in armonia con gli enti competenti e con i Comuni interessati dalle previsioni della pianificazione, da progetti e da iniziative gia' avviate e da procedimenti pendenti e, infine, se non si ritenga utile, anche alla luce dei numerosi atti prodotti dalla precedente Giunta soprattutto per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra, riportare nella sede del Consiglio regionale il confronto e la discussione su una materia decisiva, sia dal punto di vista ambientale che sociale ed economico''.
L'esponente di Rifondazione ricorda che il Piano energetico regionale (Per) approvato dal Consiglio Regionale nel 2004, in un quadro normativo regionale e nazionale che da allora ha subito modificazioni, era stato concepito come documento ''aperto di pianificazione, con una struttura aggiornabile ed implementabile pur nell'ambito di scelte strategiche fondamentali in base ad un principio informatore centrato sulla necessita' di garantire uno sviluppo sostenibile, in armonia con gli impegni assunti dall'Italia a livello comunitario ed internazionale''.
Si trattava di un Piano, spiega Goracci, configurato come ''energetico-ambientale non centrato solo sulla produzione di energia, ma con attenzione alla tutela dell'ambiente in base al principio fondamentale della sostenibilita', e in coerenza con un protocollo di intesa del 2001 siglato nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni per orientare le azioni degli enti verso politiche finalizzate alla riduzione delle emissioni dei gas serra ed impegnando le stesse alla predisposizione di Piani energetico-ambientali (Pear).
Goracci denuncia il persistere di difficolta' ed incertezze sulle procedure regionali ''che non consentono esito favorevole o dilatano oltre ogni sostenibilita' i procedimenti autorizzativi su progetti o iniziative gia' avviate e giacenti presso gli enti titolari del rilascio delle autorizzazioni. Accade con frequenza - aggiunge - che i procedimenti vengano rimbalzati tra i vari enti a seguito di pareri non perfettamente individuati in origine dalle procedure adottate nel quadro di campi di competenza evidentemente non esattamente chiari''.
Il vicepresidente del Consiglio fa sapere poi che, come risulta da alcune dichiarazioni riportate dalla stampa nazionale (Sole 24 Ore), gli istituti periferici di settore del Ministero Beni ed Attivita' Culturali sembrano voler estendere la propria azione di tutela oltre gli ambiti territoriali gia' esclusi dalla realizzazione di impianti in quanto sottoposti a regime di vincoli stabiliti dalla normativa vigente in materia di tutela del paesaggio, ponendo quindi elementi di grande incertezza su quanti vogliano proporre iniziative con particolare riferimento ad impianti fotovoltaici ed eolici.
Goracci evidenzia in particolare che il progetto per la realizzazione di un parco eolico nel Comune di Gubbio in localita' Monte Semonte ''valutato in prima istanza dal settore competente della Provincia di Perugia, titolare dell'Autorizzazione Unica, e' stato rinviato alla Regione dell'Umbria in quanto da sottoporre a Valutazione di impatto ambientale a seguito di un parere preliminarmente negativo espresso dalla Soprintendenza di settore del Ministero dei Beni ambientali e culturali. Secondo un procedimento - puntualizza - non esattamente codificato e nonostante il progetto ricada in area non assoggettata a vincoli e gia' individuata per quell'uso dal Per, dal Piano territoriale di coordinamento provinciale e dal Piano regolatore del Comune di Gubbio, procedimento gia' contestato in prima valutazione giuridica dal soggetto privato proponente l'intervento''.
Entrando nel merito del Piano regionale, Goracci ricorda che tra le finalita' venivano individuati la rappresentazione degli elementi conoscitivi del settore, obiettivi strategici e linee di indirizzo da perseguire, nonche' la definizione di politiche coerenti con gli obiettivi indicati in quadro di valutazione che doveva tener conto della domanda e dell'offerta. E il Per, ricorda ancora ''individua interventi sulla domanda, dando priorita' al risparmio energetico nell'industria e nel settore edilizio, all'efficienza energetica, ai trasporti ed alla tariffazione differenziata, nonche' sull'offerta e sulle fonti rinnovabili puntando prioritariamente al contenimento delle emissioni inquinanti.
Nella sua interrogazione, Goracci sottolinea poi che la politica energetica dell'Unione Europea ha confermato ''la volonta' di impegnarsi sul fronte della riduzione delle emissioni puntando sulle fonti rinnovabili. Mentre il governo Italiano - sottolinea- ha riproposto un piano, non ancora meglio definito, per la realizzazione di centrali nucleari sul territorio italiano, con il rischio di vanificare seriamente gli sforzi ed i tentativi di sviluppare progetti ed investimenti nel campo delle fonti rinnovabili, altamente utili alla parziale riconversione di settori industriali verso la cosiddetta green-economy''.
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