Consiglio provinciale/ Strage caprioli sul Menotre: Andreani e De Bonis chiedono di porre fine all'assurdo massacro

PERUGIA – Porre fine alla strage di caprioli che cadono sul canale del Menotre nel territorio di Foligno. A chiederlo sono i consiglieri provinciali Luigi Andreani e Paola De Bonis (Pdl) che sulla vicenda hanno presentato una mozione. Nel dettaglio i due esponenti di minoranza impegnano la Giunta provinciale a convocare una seduta della Commissione competente, nella quale procedere all’audizione del Sindaco di Foligno Nando Mismetti e del Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi o dei rispettivi dirigenti incaricati del problema, “per addivenire ad un accordo immediato e porre fine a questo assurdo massacro di animali di cui le istituzioni si sono colpevolmente rese complici fino ad oggi e di procedere contro le società in riferimento e chiedere i danni fino ad oggi subiti”. Nel documento si ripercorrono le tappe di questa vicenda che inizia dal 2007, anno in cui “è stato sottoposto all’attenzione della Provincia di Perugia il problema relativo alla moria di animali (principalmente caprioli) che si registra sul canale del Menotre. Questo – si legge - può essere facilmente risolto prevedendo la copertura del canale al fine di impedire che gli animali possano rovinarsi nell’interno dello stesso, andando incontro a morte per annegamento. Nonostante il problema sia di pubblico dominio, gli Enti interessati, nella fattispecie Provincia e Comune di Foligno, pur essendosi attivati non sono riusciti a risolvere la situazione”. “La salvaguardia del nostro patrimonio faunistico - prosegue - è un impegno preciso degli Enti locali nonché un dovere di civiltà per ogni cittadino. Inoltre, la Provincia fa degli investimenti di carattere economico per salvaguardare e ripopolare di animali il territorio”. “Ben due società (PEI e SEVA) – spiegano i consiglieri - sono incaricate della gestione del canale nei tratti Casenove – Scopoli e Pale P.te S. Lucia e, pur avendo dato rassicurazioni circa l’immediata copertura del canale, non hanno poi dato seguito all’impegno assunto determinando una ulteriore strage di capi”.