Sakineh, condannata in Iran per adulterio, in carcere in attesa di lapidazione, rito brutale e inumano contro le donne. Se accadesse, accadrà anche per molte altre. Levare la voce per la sua salvezza è una battaglia per la libertà in tutto il mondo dall’integralismo religioso, dalla violenza, dalle teocrazie, dalla prevaricazione sulle donne. Il figlio: «Mia madre torturata, se tacete la uccidono». Si moltiplicano le manifestazioni anche in Italia per un’iniziativa del governo e dell’Unione europea. Condividi