“La morte di una persona – dice l’esponente di Rifondazione - dovrebbe suscitare, in una umanità degna di questo nome, il silenzio, il rispetto, la comprensione, la vicinanza, la riflessione. Ieri, incredibile ma vero, in nome del ‘dio denaro’ e dello show business la gara è proseguita e addirittura si è svolta la cerimonia di premiazione”.
PERUGIA - Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc-Fed. Sin.) interviene sull’incidente mortale che ieri (domenica 5 settembre), nel circuito motociclistico di Misano, è costato la vita al giapponese Tomizawa. “La morte di una persona – dice l’esponente di Rifondazione - dovrebbe suscitare, in una umanità degna di questo nome, il silenzio, il rispetto, la comprensione, la vicinanza, la riflessione. Ieri, incredibile ma vero, in nome del ‘dio denaro’ e dello show business la gara è proseguita e addirittura si è svolta la cerimonia di premiazione”.
“Ieri – aggiunge Goracci - non ero nel parterre di Misano domenica 5 settembre a seguire il Gran premio di motociclismo, come la maggior parte degli umbri, degli italiani e di altri milioni nel mondo l'ho seguito in tv. La tragedia che si è verificata con la morte del del diciannovenne giapponese Tomizawa ci ha lasciato tutti sgomenti: andarsene a diciannove anni, per di più in una giornata di sport, lascia senza parole, e molti giornali hanno parlato di una vicenda orribile. Ma purtroppo c'è dell'altro, perché ciò che ieri si è verificato, con la prosecuzione della gara, rappresenta una vera e propria barbarie, una cosa incivile e disumana. Che questa giovane vita spezzata in una manifestazione sportiva e questa barbarie – conclude Goracci - ci aprano gli occhi e la mente a comportamenti più degni, in grado di invertire la pericolosa tendenza verso la progressiva disumanizzazione del genere umano”.
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