PERUGIA – Un ordine del giorno che impegna il Presidente della Provincia di Perugia “ad istituire un tavolo tecnico-politico interistituzionale che affronti le problematiche dell'approvvigionamento idrico in agricoltura, tra le quali l'abbattimento dei costi dell'acqua di irrigazione, l'aumento della disponibilità idrica per ettaro, una migliore gestione degli orari per l'irrigazione”. Il documento è stato licenziato dalla prima Commissione consiliare permanente, all’unanimità, dopo che sull’argomento la stessa, lo scorso 5 agosto, su richiesta del consigliere del Pd Luca Secondi, aveva dedicato una seduta specifica con l’intervento di tecnici della Regione dell'Umbria, dell'Ente Irriguo Umbro Toscano, del Consorzio di Bonificazione Umbra, della Comunità Montana dell'Alta Valle Umbra, di Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Wwf. A presentare e illustrare l’ordine del giorno, che adesso dovrà passare in Consiglio, è stato il presidente della Commissione, Massimiliano Capitani.
“Le questioni inerenti l'approvvigionamento idrico per l'agricoltura – si legge in premessa del documento - dovrebbero essere riportate nell'ambito delle problematiche dei cambiamenti climatici in corso e della necessità di un impegno generale a partire dai comportamenti individuali del cittadino fino alle fasi politico istituzionali per intraprendere tutti gli interventi possibili al fine di ripristinare condizioni di equilibrio. Sulla base dei dati esistenti – prosegue l’o.d.g. - si può dimostrare quanto in tema di risorsa idrica sia importante per il settore agricolo disporre di uno scenario di riferimento affidabile e coerente con regole in grado di garantire l'accesso alla risorsa seppur in modo sostenibile”.
A tale proposito, le normative di riferimento stabiliscono il principio che all'uso agricolo debba essere riconosciuta priorità subito dopo il consumo umano. “La domanda d'acqua da parte dell'agricoltura – recita il documento della I Commissione - non si può configurare solo sotto un profilo di uso privato in quanto la produzione agricola intercetta importanti finalità di interesse pubblico quali l'ambiente e la sicurezza alimentare; nell'ambito di strategie di più lungo periodo è necessario incidere sull'offerta agendo sulla logistica dell'acqua, favorendo gli immagazzinamenti ed i trasferimenti e riducendo le perdite della rete. Il rifornimento idrico nel settore agricolo è elemento vitale per il sostentamento delle colture è un costo fisso per le aziende: in questo periodo in particolare la situazione dell'agricoltura vive un momento di crisi e difficoltà. La Regione Umbria tramite fondi europei è riuscita ad offrire una buona rete infrastrutturale per la gestione dell'acqua”.
Nel documento si fa però presente che “il costo dell'acqua a metro cubo relativamente all'approvvigionamento idrico per l'agricoltura attualmente è ancora troppo elevato e incide onerosamente nella produzione, mentre la quota ad ettaro dell'acqua pubblica riconosciuta alle aziende risulta non sufficientemente adeguata alle reali esigenze”.
“Consapevoli del fatto che la disponibilità della risorsa idrica è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la competitività del made in Umbria – conclude dunque l’o.d.g. - così come la stessa sopravvivenza del territorio, si impegna il presidente della Provincia e della giunta ad istituire un tavolo tecnico politico interistituzionale che affronti le problematiche dell'approvvigionamento idrico in agricoltura e contestualmente verifichi la possibilità di ridiscutere con la Regione Umbria il Piano di Tutela delle Acque, al fine di dare risposte definitive alle esigenze del mondo agricolo nel pieno rispetto e salvaguardia dell'ambiente”.
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