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GUBBIO - Dopo tre giorni di cammino, si e' chiuso oggi il pellegrinaggio sul Sentiero di Francesco, organizzato dalle diocesi di Gubbio e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, in collaborazione con istituzioni regionali, provinciali, locali, famiglie francescane e tanti gruppi, associazioni e movimenti. Molto intenso - e' detto in una nota della diocesi di Gubbio, - anche il programma dell'ultima giornata: la partenza dall'eremo di San Pietro in Vigneto, la sosta presso l'abbazia di Vallingegno, l'arrivo nella chiesa della Vittorina a Gubbio, infine la riflessione conclusiva nella chiesa di San Francesco. Nel messaggio conclusivo redatto dalle famiglie francescane e adottato anche dalle diocesi, si rileva, fra l'altro, che ''il simbolismo di un pellegrinaggio svolto insieme contiene una ricchezza che va ben al di la' dell'apparenza. Certo, e' noto a tutti quanto importante sia il 'camminare insieme' - come tanti anni fa insegnava un indimenticabile vescovo, il card. Michele Pellegrino - con tutta la fatica e talora il disagio umano che questo comporta. Differenze non facili di vedute, di sensibilita', di formazione, di mentalita' e non ultimo - oggi piu' di ieri - di razza, rendono arduo il percorrere insieme questa lunga e intricata strada della vita, della quale il pellegrinaggio altro non e' che un simbolo. Ma un simbolo estremamente eloquente. L'aiuto reciproco, la comprensione, la riconciliazione con se stessi e con l'altro costituiscono il primo grande stimolo alla costruzione di una citta' nuova che il pellegrinaggio puo' donare, se vissuto in tutti i suoi aspetti piu' o meno faticosi''. ''Dovremmo, in questi giorni - e' detto ancora nel messaggio conclusivo del pellegrinaggio - avere ricercato e sperimentato la bellezza di rapporti umani liberi dalla legge del contraccambio'', inoltre ''la riflessione e il cammino di questi giorni possono averci aiutati ad arrivare al nodo intimo da cui si divaricano due possibilita' di immaginare la vita. La prima e' quella della competizione, portata fino alle estreme conseguenze di quelle leggi economiche che plasmano la nostra coscienza affinche' sempre segua la logica del consumo. L'altra e' quella di un progetto di vita modellato sul rispetto del creato, sulla consapevolezza che esso, anche se non ci garantisce le ricchezze, ci assicura l'equilibrio, la gioia del bello, del rapporto gratuito con le persone e le cose''. Condividi