Quella che prende il via domenica è l'edizione numero 63 del campionato di calcio di serie D, la categoria regina del dilettantismo italiano. Nei decenni le sigle sono variate a partire dalla prima stagione nel 1948-49 come Promozione Interregionale, fino ad oggi come serie D, gestita dalla Lega Nazionale Dilettanti il cui presidente Š Carlo Tavecchio. L'organico ai nastri di partenza allinea 166 squadre, quattro in più del previsto e infatti due gironi (A e F), sui complessivi nove, sono di venti squadre. Le quattro società inserite d'ufficio, dopo l'esclusione per motivi economici dai campionati professionistici e che sperano di iniziare un nuovo percorso di risalita verso le serie che contano del nostro calcio, hanno tutte nomi importanti: Mantova, Rimini, Arezzo e Perugia. Assieme a loro un'altra ripescata illustre, il Treviso, escluso dai professionisti al termine della stagione 2008-2009 e arrivato solamente settimo nell'Eccellenza veneta nell'ultimo campionato, inserito in D in questa stagione. Si diceva del Rimini, in realtà le squadre della città romagnola sono due: l'Associazione Calcio Rimini 1912, quella del gruppo delle ripescate e il Real Rimini che in realtà è l'ex Riccione il quale nel corso dell'estate ha cambiato denominazione e sede trasferendosi appunto a Rimini nell'impianto del Romeo Neri e variando i colori di maglia da bianco azzurro in bianco rosso, gli stessi ovviamente dei cugini. Insomma si prannunciano due derby interessanti. Il Mantova a sua volta spera di ripetere la leggendaria scalata del mitico Ozo Mantova di Edmondo Fabbri che dal 1957-58 in IV Serie al 1960-61 approdò in Serie A. Il Perugia, capofila ideale del calcio umbro che brinda al record di nove presenze in serie D, segno di una crescita regionale importante, riparte dai dilettanti dopo 51 anni, essendo passato in pochi anni dai fasti del Perugia 'cosmico' allenato da Serse Cosmi, e dai vari Rapajc, Nakata e Materazzi, al derby che giocherà in questa stagione contro la Pontevecchio, squadra di Ponte San Giovanni, sobborgo del capoluogo umbro. A far ancora più male, per i tifosi del Grifo alla prese con la nuova realtà, c'è anche il ricordo di quello scudetto sfiorato nel 1978-'79, quando il Perugia di Castagner chiuse il torneo imbattuto, ma alle spalle del Milan. Ora invece sfiderà il Deruta, squadra della cittadina nota in tutto il mondo per le sue ceramiche. La serie D però non può essere considerata solamente quando vi partecipano società dal palmares titolato, al contrario è la patria di squadre che hanno anch'esse una storia da raccontare, come è il caso del Kras Repen di Monrupino in provincia di Trieste: in pratica è un pezzo di Slovenia che gioca in un campionato italiano. Sotto certi aspetti questa società ricalca la storia del Sud Tirol Alto Adige, ora in Prima Divisione della Lega Pro. Una squadra, due nazioni. Con il Kras, sono al debutto in serie D queste altre squadre: Chiavari Caperana (Genova), Saint Christophe (Valle d'Aosta), Castelnuovo Sandra' (Verona), San Miniato (Pisa), Rudianese (Brescia), Pianese (Siena), Castiadas (Cagliari), Fidene e Zagarolo (Roma), Capriatese (Caserta), Fortis Murgia (Bari) e Valle Grecanica, quest'ultima frutto della fusione fra due squadre calabri della provincia di Reggio, Bagaladi e Melitese. Una curiosità fra le nuove arrivate: la Capriatese e il Fortis Murgia di Altamura pur essendo rispettivamente campana e pugliese, hanno vinto nei campionati di Eccellenza regionale in Molise ed in Basilicata dov'erano state inserite nella scorsa stagione. Condividi