Riceviamo e pubblichiamo la nota pervenuta alla nostra redazione da parte di UmbriaMusicFest 2010
PERUGIA, 3 sett 2010 – Un tributo allo scrittore, sceneggiatore e giornalista Ennio Flaiano, a 100 anni dalla sua nascita. E’ quanto prevede il secondo appuntamento dell’undicesima edizione di “UmbriaMusicFest”, in programma in 11 comuni, di cui nove umbri, fino al 26 settembre 2010. La kermesse, ideata e diretta dal maestro Walter Attanasi, questa sera (sabato 4 settembre) da Massa Martana si sposta a Perugia, presso la sala Raffaello dell’Hotel Brufani Palace.
L’iniziativa, denominata “Certo, certissimo, anzi probabile”, fa parte del primo itinerario culturale, dei quattro in programma, che UmbriaMusicFest ha voluto dedicare alla terra d’Abruzzo. Nel corso della serata, che prenderà il via alle ore 21, sarà proietttato “M'arcorde”, a cura di Sergio Sciarra e Pino Bruni, dai film sceneggiati da Flaiano. Seguirà un dibattito, con il documentarista Silvano Console come moderatore, con Rodolfo De Laurentiis (consigliere amministrazione RAI), Enrico Vaime (autore e compagno di lavoro di Flaiano) e Gian Carlo Nicotra (regista televisivo).
La serata, ad ingresso gratuito, è stata organizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, della Provincia di Pescara, della Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo e della Fondazione PescarAbruzzo.
Biografia di Ennio Flaiano (1910-1972)
Ennio Flaiano nasce a Pescara, il 5 marzo 1910. Ha studiato architettura, passando poi al giornalismo ed alla critica cinematografica e teatrale: nel 1939 è recensore per il settimanale "Oggi", quindi collabora a "Documento", "Cine Illustrato", "Mediterraneo", "Star", "Domenica", "Il Mondo". La sua attività di sceneggiatore inizia con "Pastor Angelicus" (1942) di Romolo Marcellini, ed è destinata a continuare, parallela alla sua carriera di scrittore, con non minore fortuna.
Come narratore, esordisce nel '47 con il romanzo "Tempo di uccidere", vincitore del Premio Strega: dal libro verrà tratta nel 1989 una versione per il cinema, diretta da Giuliano Montaldo.
Mentre i suoi articoli di critica, cronaca e costume proseguono senza interruzione sulle pagine di "L'Europeo", "La Voce Repubblicana", "Il Corriere della Sera", egli firma innumerevoli soggetti e sceneggiature che trovano realizzazione in oltre 60 film: nella sterminata mole di titoli, ricordiamo "Roma città libera" (1948), "Guardie e ladri" (1951), "La romana" (1954), "Peccato che sia una canaglia" (1955), "Le notti di Cabiria" (1957), "La dolce vita" (1960), "La notte" (1961), "Fantasmi a Roma" (1961), "La decima vittima" (1965), "La cagna" (1972).
In particolare, il rapporto con Fellini - cominciato nel '51 con "Luci del varietà" e durato sino a "Giulietta degli spiriti" (1965) - si rivelerà intenso e assai fruttuoso: l'ironia, lo sguardo lucido e impietoso del Flaiano gioveranno non poco alla riuscita di molte pellicole del regista riminese, da "Lo sceicco bianco" (1952) a "I vitelloni" (1953), da "La strada" (1954) a "Il bidone" (1955), fino a quel capolavoro che è "Otto e mezzo" (1963).
Tornando alla vicenda letteraria del Nostro, meritano menzione i due volumi di racconti e satira "Diario notturno" (1956) e "Una e una notte" (1959), cui faranno seguito "Il gioco e il massacro" (1970, Premio Campiello), i 5 testi teatrali di "Un marziano a Roma e altre farse" (1971) e "Le ombre bianche" (1972).
Nei due tomi di "Opere. Scritti postumi" ed "Opere 1947-1972" della collana Classici Bompiani (1988 e 1990) sono confluiti i suoi testi letterari, mentre un'ampia scelta dei carteggi è stata riunita in "Soltanto le parole" (1995).
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