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"Amanda Knox è innocente e le prove presentate nel processo sono state manipolate": il duro attacco alla giustizia italiana viene da un ex agente dell'Fbi, Steve Moore, che ha trascorso 25 anni nel Bureau e che ha condotto un'indagine privata sull'omicidio di Meredith Kercher. In un'intervista al programma tv 'Good Morning America' della Abc, rilanciata dalla stampa britannica, Moore sostiene che le prove non solo dimostrano che la studentessa americana non ha ucciso Meredith Kercher, "ma provano che comunque non avrebbe potuto farlo". La Knox, insieme al suo ex fidanzato, Raffaele Sollecito, è stata condannata in primo grado nel dicembre scorso per l'omicidio della studentessa britannica avvenuto a Perugia nel 2007. L'appello si terrà il prossimo novembre. "Quando Amanda uscirà dal carcere, se dovesse aver bisogno di una compagna di stanza, manderei mia figlia", ha spiegato Moore che, prima di condurre le sue indagini, era convinto della colpevolezza della ragazza americana. L'ex agente dell'Fbi ha detto di non aver mai parlato con la famiglia Knox né con i suoi legali e ha riferito di aver cominciato le sue indagini spinto dalla moglie che è sempre stata convinta dell'innocenza di Amanda. A novembre, Moore ottenne il video della scena del crimine, le foto dell'autopsia e diversi documenti legali. La sua opinione - ha spiegato - è cambiata molto presto. L'ex agente federale ha raccontato di aver trascorso diverse ore a guardare i video della polizia italiana e di essere rimasto "scioccato" per le "contaminazioni" e le "tecniche orribili": "Se quel nastro fosse stato portato davanti a una Corte americana, la maggior parte delle prove sarebbe stata dichiarata inammissibile", ha detto. Condividi