Anche il rumore può diventare energia per alimentare telefonini ed altri dispositivi elettronici portatili. Il progetto dell' innovativa soluzione è della Wisepower, spin-off dell' Università di Perugia. E' stato messo a punto da un gruppo di fisici coordinati dal prof. Luca Gammaitoni. Le normali batterie creano grossi problemi quando si tratta di miniaturizzare i dispositivi elettronici da alimentare per la scarsa rigenerabilità, la durata limitata nel tempo e le dimensioni troppo elevate per impieghi miniaturizzati. L' idea di Wisepower è quella di sostituire le batterie con sistemi che possono reperire l' energia necessaria direttamente dall' ambiente in cui si trovano. Funzionano sfruttando la capacità di convertire energia pesante nell' ambiente naturale ed umano (e quindi anche il rumore) in energia elettrica, così come fanno ad esempio le microcelle fotovoltaiche, capaci di convertire l' energia luminosa proveniente dal sole, ed i sistemi dinamici che convertono il movimento (vibrazioni del suolo, vento, moto delle persone). Il progetto sara' illustrato dal prof. Gammaitoni il 17 settembre prossimo a Todi, in un convegno sul tema ''benessere ambientale e fonti rinnovabili'', in occasione della prima edizione della manifestazione ''Sane Idee''. I generatori ideati dalla Wisepower non dovranno essere sostituiti risolvendo in questo modo il problema dello smaltimento dei metalli pesanti attualmente utilizzati per le batterie. La Wisepower ha anche una sorella americana, la Wisepower Corporation, recentemente costituita a Los Angeles con Joe Kovalik, ricercatore presso il Jet propulsion laboratori della Nasa. Condividi