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“Prendiamo atto dell’annuncio del presidente dell’Inail. Ma la Confartigianato Imprese continua a sollecitare, anche al governo, un intervento strutturale e consistente di rideterminazione delle tariffe pagate dagli artigiani per sanare l’assurda sperequazione che oggi vede i nostri imprenditori versare contributi 3 volte superiori rispetto alle prestazioni ricevute dall’Istituto. La riduzione è tanto più necessaria in considerazione dell’ottimo andamento della Gestione dell’artigianato presso l’Inail frutto dell’impegno delle imprese artigiane per garantire la sicurezza sul lavoro”. Questo il commento del presidente e del segretario di Confartigianato Imprese Perugia, Massimo Nocetti e Stelvio Gauzzi, all’annuncio del presidente dell’Inail Marco Fabio Sartori circa la riduzione dei premi, secondo quanto previsto dalla legge finanziaria 2007. “Ci auguriamo – sottolineano Nocetti e Gauzzi – che il confronto già avviato tra le parti sociali e l’Inail porti ad una revisione tariffaria che tenga conto dell’andamento delle rispettive gestioni per porre rimedio all’insopportabile divaricazione tra i premi versati dagli imprenditori all’Istituto e le prestazioni ricevute”. “Da molti anni – specificano Nocetti e Gauzzi – la Confartigianato sta sollecitando al governo la revisione delle tariffe al fine di ristabilire, separatamente per ciascuna gestione, un corretto rapporto fra importo dei premi incassati dall’Inail e costo degli infortuni indennizzati. In questi anni, grazie ai positivi risultati dell’impegno delle imprese artigiane per garantire la sicurezza sul lavoro, la Gestione dell’artigianato presso l’Inail ha evidenziato un avanzo di gestione estremamente elevato che non viene utilizzata né per aumentare le prestazioni, né per ridurre il costo del lavoro, né per finanziare azioni e progetti volti ad accrescere la sicurezza sui luoghi di lavoro. Così, nonostante la diminuzione degli infortuni testimoniata dall’Inail e nonostante la situazione gestionale ampiamente positiva, i nostri imprenditori continuano ad avere il costo assicurativo più alto rispetto agli altri settori economici”. Condividi