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Il disagio nelle carceri al centro di un partecipato incontro organizzato lunedì scorso dalla terza commissione consiliare permanente. Al centro dell’approfondimento e del dibattito due ordini del giorno. Il primo presentato dal capogruppo dell’Idv Franco Granocchia aveva ad oggetto il “sovraffollamento della casa circondariale di Capanne”, l’altro, presentato dai consiglieri provinciali del Pd Laura Zampa e Massimiliano Capitani, puntava l’obbiettivo sulla “situazione critica della casa di reclusione di Maiano”. L’incontro, presieduto dal vicepresidente della terza commissione Luigi Andreani, è iniziato con un intervento della consigliera Zampa, che ha parlato di dignità violata della persona, problema apparso prepotentemente agli occhi dei consiglieri durante una visita al supercarcere di Spoleto della terza commissione stessa. “Una situazione drammatica – ha spiegato la Zampa – collegata sia al sovraffollamento che all’organico inferiore delle guardie carcerarie, alle quali vengono anche negate o ridotte ferie e straordinari. Il carcere è stato concepito per 450 unità, ora ce ne sono già 600 e probabilmente arriveranno presto a 750. I fondi relativi però sono per il numero previsto e non per l’attuale: di conseguenza la Caritas ha dovuto fornire per esempio sapone e carta igienica. E mancando il personale carcerario non è possibile attuare neanche il recupero, in quanto il detenuto non può essere accompagnato nei laboratori”. “Fondamentale dunque – ha concluso la consigliera del Pd – un’attenzione da parte della Provincia affinché questa situazione sia portata a livello ministeriale e che l’Ente possa interagire per l’integrazione”. Il consigliere Edoardo Alunni ha parlato quindi di una serie di tentativi di interventi gia attuati in questo senso. “Ben venga però – ha spiegato – il lavoro di un ente come il nostro”. In concordanza con l’introduzione della Zampa le parole dell’assessore Donatella Porzi. “Bisogna capire – ha spiegato – che la situazione di Spoleto e quella di Perugia sono diverse. Nella prima sono ammessi i detenuti comuni e quelli del famoso 41bis. A Capanne c’è più un andirivieni di carcerati per reati comuni, anche perché sono state chiuse alcune carceri del Sud. La super presenza comunque inibisce sicuramente l’uso di palestre e di strutture di recupero. In seguito alla denuncia del direttore del carcere abbiamo comunque attivato vari corsi di formazione, come quello di tessitura con il personale del museo di Sant’Anatolia di Narco e attivato incontri su cucina, cura del verde e falegnameria. Ci vorrebbero però altre risorse”. Secondo il consigliere del Pdl Piero Sorcini il problema della carceri è a livello nazionale “Dopo la visita a Spoleto – ha spiegato – mi sarei aspettato un percorso diverso. Non c’è solo un problema di organico, il grosso nodo è nella struttura assolutamente insufficiente per il numero dei carcerati. Il lavoro di immagine mi sta bene, ha concluso – ma la formazione non è prioritaria. A qual fine dare dei corsi a 80 persone e lasciare fuori gli altri?”. L’assessore Porzi ha così replicato: “Dal carcere ci hanno chiesto interventi sulla formazione, i corsi provengono da fondi destinati alla scuola, farli non è un modo di farsi pubblicità. Non ho comunque dato risposta sulle cose richieste, ho solo spiegato quello che si sta attualmente facendo”. Anche secondo la consigliera Zampa “non esiste carcere senza recupero, da proporre e portare avanti con forza”. Secondo il consigliere Bruno Biagiotti del Pdl bisogna distinguere tra vari tipi di intervento e dove debbano essere fatti. “Ha senso pensare al giardinaggio per i mafiosi del 41 bis? – ha ironizzato – dopo si potrà fare la ‘lista della spesa’ e capire di cosa hanno bisogno i detenuti nel due carceri in questione, sottolineando poi che le prigioni sono l’anello debole di tutto il problema, più ampio, della giustizia”. Il consigliere ha poi proposto una visita della commissione al carcere di Capanne, questione già sollevata durante l’incontro stesso dal consigliere Franco Granocchia dell’ Idv: In carcere ci sono persone che si suicidano, muoiono. C’è anche una carenza dei servizi sociali”. La commissione ha poi approvato i due ordini del giorno che tornano in Consiglio. L’assessore Porzi si farà promotore della richiesta per la visita della terza commissione al carcere di Capanne. Da Cittadino e Provincia Condividi