PERUGIA - Come saranno i sistemi sanitari tra dieci o venti anni, alla luce delle dinamiche e delle trasformazioni in corso sul piano finanziario, istituzionale, organizzativo, tecnologico, epidemiologico e la conseguente evoluzione della medicina e dei modelli di consumo dei pazienti? E’ quanto affronta il volume “La sanità futura – Come cambieranno gli utenti, le istituzioni, i servizi e le tecnologie” di Francesco Longo, Mario Del Vecchio e Federico Lega che sarà presentato venerdì 3 settembre 2010 alle ore 9,30 presso la Scuola Umbra di Amministrazione pubblica. In questo volume si analizzano e si discutono i possibili “futuri”, utilizzando la tecnica degli scenari, che per ogni variabile rilevante indica le possibili traiettorie evolutive e ne delinea i principali impatti. Gli scenari sono costruiti cercando di cogliere i “segnali” presenti nel sistema, i pareri di opinioni leader del settore, i trend di alcune variabili rilevanti e il dibattito nella letteratura internazionale, oltre a quello che potrebbero essere le principali aree di discontinuità. Per ogni scenario sono discusse le possibili implicazioni strategiche per gli attori del sistema: le aziende pubbliche e private del Servizio Sanitario Nazionale, le imprese farmaceutiche e tecnologiche e gli erogatori di servizi di supporto. Interrogarsi per tempo sulle principali criticità attese nel futuro è probabilmente uno degli esercizi più rilevanti per la definizione delle strategie di organizzazioni complesse, come quelle che operano nei sistemi di welfare socio-sanitario, le quali necessitano di lunghi periodi di adattamento e di trasformazione attuativa. Alla presentazione del 3 settembre prenderanno parte l’amministratore unico della Scuola Alberto Naticchioni, il presidente dell’Ordine provinciale dei medici Graziano Conti, CatiusciaMarini, Presidente della Regione Umbria e Federico Lega, Professore Associato di Economia Aziendale e Direttore del Corso di laurea specialistica in Amministrazioni Pubbliche e Istituzioni Internazionali (CLAPI) dell’Università Bocconi. Condividi