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''Quello dei motociclisti e' ormai un carnaio con cifre assurde, che ci fanno contare in alcuni fine settimana di primavera anche oltre venti morti. Siamo ad oltre 300 morti ad oggi nei soli week-end''. E' la cifra fornita da Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, l'Associazione sostenitori della Polstrada, dopo le ennesime vittime della strada in moto (solo ieri mattina in Romagna due coniugi morti nel Forlivese e un uomo alle porte di Ravenna). ''Il parco moto, e' vero, e' cresciuto molto: al 31 dicembre 2008 - ricorda Biserni - quello nazionale era di 5.859.094 moto su un parco totale di 47.936.938 veicoli. In pratica, il 12,2% del parco veicoli complessivo. Le moto percorrono il 3-4 % del chilometraggio totale della mobilita' nel nostro Paese, purtroppo pero' i motociclisti (e ciclomotoristi) rappresentano il 29% del totale delle vittime della strada (1.380 su 4.731). In dieci anni, dal 1998 al 2008, sulle strade italiane hanno perso la vita 14.293 motociclisti e ciclomotoristi, 860.520 sono rimasti feriti, alcune decine di migliaia in modo irreversibile con amputazioni e paraplegie. I risultati di una guerra, eppure tutto rimane praticamente fermo, quasi immobile. Circolano moto con potenze da brivido, paragonabili a quelle di Valentino Rossi, guidate da ragazzi e signori piu' maturi che non hanno certo le capacita' di un pilota da pista''. L'Asaps rileva che ''le strade rimangono sempre le stesse, anzi peggiorano: buche, avvallamenti, guard rail micidiali come affettatrici, vie di fuga occupate da cartelli stradali. Anche in un incidente come ieri quello di Cusercoli (Forli'-Cesena) dove sembra, dalle foto dei veicoli, che la velocita' non fosse molto elevata, sono bastati i paletti dei guard rail per determinare la tragedia. Il solo peso di un corpo proiettato anche a 60 km/h e' piu' che sufficiente per spegnere una vita contro una lama e un paletto di un guard rail, che se fosse protetto fino alla base potrebbe in alcuni casi salvare delle vite. E i controlli? Sporadici, spesso vanificati da targhe troppo inclinate, da atteggiamenti comprensivi di qualche Giudice di pace''. Per l'Associazione, inoltre, il nuovo codice non portera' risultati decisivi ''se non ci saranno seri e piu' frequenti controlli su strada''. Condividi