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PERUGIA - Se vivi in una zona sismica sai di non dovere mai abbassare la guardia con il terremoto: non ha provocato danni ne' allarme fra la popolazione la scossa di magnitudo 4 avvertita stamani in provincia di Perugia, ma la gente del posto, reduce dal devastante sisma del '97 e dal piu' recente episodio del 15 dicembre scorso a Marsciano, con magnitudo 4.2, qualche timore ce l'ha. Timori uniti alla consapevolezza, tuttavia, che e' certamente un bene che l'energia accumulata venga via via dispersa in questo modo. La scossa e' avvenuta alle 9.08 ad una profondita' di otto chilometri, con epicentro tra i comuni di Castel Ritaldi, Trevi e Giano dell'Umbria. E' stata nettamente avvertita dalla popolazione, fino al capoluogo umbro. Nessuna scena di panico, ma alcuni sono usciti in strada e in molti sono tornati con la mente a quel 26 settembre del 1997, l'inizio di un terremoto lungo quasi un anno che distrusse centri storici e tanti piccoli borghi in Umbria (con circa 22 mila sfollati) e nelle Marche. Piu' di una cinquantina, oggi, le telefonate con richieste di informazioni arrivate ai centralini del comando provinciale dei vigili del fuoco. Un edificio gia' inagibile e disabitato da tempo e' crollato nella zona di Montefalco. Danni anche ad una seconda casa oggi vuota. In alcune abitazioni sono state verificate inagibilita' parziali in una o due stanze. Per il resto, dai controlli dei vigili del fuoco, emergono crepe piu' o meno significative, ma nessun allarme. La scossa di oggi - seguita da alcune repliche, la principale delle quali in serata con magnitudo 3.4 - ''si inquadra nella normale attivita' sismica della catena appenninica''. Si tratta in particolare del ''classico terremoto distensivo della zona centro-appenninica'', ha riferito il responsabile di sala sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Antonio Piersanti. Un terremoto ''piccolo'' che ''fa paura perche' si sente'' ma che ''non dovrebbe far danni'' ha aggiunto il presidente dell'Ingv, Enzo Boschi, ricordando che ''viviamo in un paese sismico''. I due episodi - ha spiegato padre Martino Siciliani, direttore dell'istituto sismologico Andrea Bina di Perugia - sono stati originati da una struttura sismo-tettonica presente nella zona sottostante al monte Martano. La faglia si era gia' attivata due o tre giorni fa con piccole scosse. Secondo padre Siciliani, ''e' piu' che probabile che il tutto si esaurisca senza altri fenomeni significativi''. Condividi