PERUGIA - Fare il punto sull'impatto della manovra nel settore pubblico umbro attraverso un confronto trasparente basato su dati precisi: e' quanto chiede alle istituzioni locali il segretario generale della Funzione pubblica Cgil Wanda Scarpelli. L'appello e' arrivato nel corso di una conferenza stampa che si e' svolta a Perugia. Presenti anche Paolo Favetta (responsabile enti locali) e Enzo Turchi (sanita') e i segretari generali funzione pubblica di Perugia e Terni, Ivano Fumanti e Fabrizio Collazioni.
''Assessorati, direttori generali della sanita' e sindaci attraverso i giornali parlano di razionalizzazioni e tagli - ha detto la Scarpelli -, ma su questo punto vorremmo si aprisse una condivisione, perche' eventuali riorganizzazioni vanno fatte tutelando l'occupazione''.
Preoccupa in particolare il settore sanitario. ''La Asl 4 - ha ricordato Scarpelli - ha operato tagli nella cooperazione sociale, circa 6 mila ore in meno dei servizi, che significano decine e decine di operatori, soprattutto donne, senza lavoro''. Il ''sacrificio'' di questa ''componente piu' debole della cooperazione sociale'' e' stato definito ''inaccettabile'' e ricollegato a un metodo decisionale definito ''autoritario e anche non dipendente dalla manovra''.
Per questo il 2 settembre, all'hotel Michelangelo di Terni, e' prevista un'assemblea dei lavoratori del comparto per decidere eventuali forme di mobilitazione. Ma la Cgil rivolge una richiesta generale ''a tutti gli assessori alle politiche sociali e all'assessore regionale alla sanita''' per avere ''dati sul flusso della spesa sociale nei territori, sulla sua composizione, sui tagli dettagliati e anche sul costo delle varie strutture ospedaliere e delle spese farmaceutiche''.
Una ''trasparenza nelle cifre''per riflettere sulla riorganizzazione della sanita', che ''non deve creare altri fronti di disoccupazione nella societa' umbra''. Il pensiero e' rivolto - ha sottolineato ancora la Scarpelli - anche ai ''precari della dirigenza medica, dove il prossimo anno, a causa delle disposizioni del ministro Brunetta rischiamo di avere licenziamenti che metteranno in fibrillazione tutto il settore''.
Se la Cgil non ha ancora del tutto definito le sue proposte per la riqualificazione della spesa sanitaria, che ''potrebbe anche significare una riduzione delle Asl e dei presidi ospedalieri'', da subito chiede ''migliore integrazione tra rete ospedaliera e rete territoriale, centralizzazione di servizi di supporto, come contabilita' e medicina legale, e regionalizzazione del 118''.
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